Apple condannata a 620 milioni di dollari di multa

Apple è stata riconosciuta colpevole di aver violato consapevolmente di proprietà intellettuale. La Corte del Texas condanna l'azienda a pagare 625 milioni di multa, ma il colosso di Cupertino cerca di arginare i danni.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple è stata condannata a pagare una multa di 625 milioni di dollari per infrazione di brevetto. A beneficiarne è David Gelernter, che – con la sua azienda Mirror Worlds - avrebbe creato tecnologie per la gestione file usate da iPod, iPhone e Mac.

Coverflow. Immagine di GregNotCraig.

La pietra dello scandalo stavolta è "Cover Flow", usato per scorrere tra musica, copertine di album e altri elementi. Il giudice ritiene che Apple abbia consapevolmente violato tre brevetti. L'azienda ha però chiesto di sospendere il verdetto, per sottoporre nuovi elementi alla corte: sostiene che Mirror Worlds stia triplicando i propri benefici, e che la cifra giusta sarebbe "solo" 208 milioni. Non cerca tuttavia una dichiarazione d'innocenza.  

Se la condanna dovesse essere confermata si tratterebbe della più grande multa mai assegnata per questo tipo di causa. Proprio il tipo di eventualità che Microsoft, Google, Apple e altri vogliono eliminare una volta per tutte (Microsoft vara la coalizione contro i troll dei brevetti).

Mirror Worlds denunciò Apple nel 2008 (per brevetti che risalgono al 1999), e oltre a Cover Flow pretende diritti anche su Spotlight (la funzione di ricerca integrata nel sistema operativo) e Time Machine, usata per i backup automatici.

Ci sono due elementi rilevanti nella decisione del giudice. Il primo è, come dicevamo, l'ammontare della somma riconosciuta alla parte lesa. Il secondo è che si afferma che l'accusato – Apple – ha violato consapevolmente la proprietà intellettuale altrui.

In passato si era sempre ritenuto che le violazioni fossero involontarie. Questo dettaglio potrebbe stabilire l'inizio di una nuova era per gli scontri legali sui brevetti, che sempre di più vedono piccole aziende contro colossi. Anche se non mancano certo gli scontri fra titani, come quello tra Microsoft e Motorola (Microsoft denuncia Motorola per colpa di Android), oppure il caso di Apple contro Nokia (Apple contro Nokia, in causa anche nel Regno Unito).

Secondo alcuni osservatori infine in questo caso non si può parlare di "troll dei brevetti". Il professor Gelernter è "uno scienziato riconosciuto e apprezzato, che sta puntando a tecnologie al cuore dei sistemi Apple", spiega J. C. Fromer, Professore Associato alla Fordham Law School di New York.