Google come Apple, revisori umani che controllano il Play Store

Nel Google Play Store ci saranno esseri umani a controllare che le applicazioni proposte siano conformi alle regole prima della loro pubblicazione. Entrano in scena anche categorie per età, che dovrebbero facilitare la ricerca e l'individuazione delle applicazioni stesse.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Dicono che macchine e robot ci ruberanno il lavoro, e probabilmente è proprio così. Ma non oggi, visto Google ha fatto la mossa contraria, affidando a persone in carne e ossa la revisione delle applicazioni sul Play Store.

Un cambiamento profondo nel mondo Android, visto che finora la pubblicazione di una nuova app era pressoché automatica, fatto salvo alcuni controlli di sicurezza eseguiti con software automatici. La novità è stata testata per due mesi.

play store human check

Finisce quindi "il regno libero degli sviluppatori", come scrive Chris Welch su The Verge. Ora ci saranno persone che controlleranno le app non solo per verificare l'assenza di malware, ma anche altre violazioni. Quella più tipica è l'uso del logo altrui - comune con gli antivirus - o applicazioni che promettono tanto e poi non offrono nulla e che si possono definire truffaldine.

In un certo senso da oggi Google fa come Apple, forse gettando la spugna di fronte a un lavoro che le macchine non sono pronte a fare. Volendo essere più cattivelli, si potrebbe pensare che qualcuno ha deciso che ormai ci sono abbastanza app sul Play Store, e visto che nessuno dice più che "l'iPhone ne ha di più" si possono anche mettere dei limiti alle pubblicazioni.

Qualsiasi siano le ragioni di Google, comunque, ben venga il nuovo sistema, perché dovrebbe rendere più facile trovare applicazioni affidabili evitando questa o quella trappola. Non sarà perfetto, ovviamente, ma ci aspettiamo un miglioramento.

Il nuovo sistema di controllo prevede inoltre che le applicazioni siano anche organizzate per età dei destinatari. Questo dovrebbe aiutarci a trovare quelle adatte ai più piccoli, così come a filtrare quelle adatte solo a un pubblico adulto - comunque la pornografia è esclusa dal Play Store. La classificazione dei contenuti sarà affidata agli sviluppatori, che potranno poggiarsi sugli standard forniti dai vari gruppi di autoregolamentazione (PEGI, ESRB, IARC e altri).

Nonostante i controlli aggiuntivi Google continua ad assicurare che la pubblicazione sul Play Store avverrà entro poche ore dalla richiesta, quindi è ancora molto più veloce rispetto all'App Store - in questo caso passa qualche giorno nella migliore delle ipotesi.