Huawei, accordo con TomTom per sostituire Google Maps

Huawei potrà utilizzare le mappe TomTom, le informazioni sul traffico e il software di navigazione per sviluppare applicazioni per gli smartphone che non potranno contare su Google Maps.

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a cura di Lucia Massaro

Il piano alternativo di Huawei è in pieno sviluppo. Il colosso cinese ha siglato un accordo con TomTom per sfruttare le mappe e i servizi di navigazione della società olandese nelle applicazioni per smartphone. Come ben sappiamo, l’azienda di Shenzhen è stata inserita – a maggio – all’interno della Entity List USA per “ragioni di sicurezza nazionale”.

Il divieto impedisce di fatto alle società statunitensi di avere rapporti commerciali con Huawei. Solo nell’ultimo periodo alcune aziende stanno ricevendo le licenze speciali da parte del Dipartimento del Commercio. Tra queste, manca ancora Google che non può concedere l’utilizzo del sistema operativo Android nella sua forma più completa sugli smartphone della casa cinese. Questo comporta l’assenza di alcune applicazioni divenute ormai di utilizzo quotidiano per gli utenti, come Google Maps.

Per queste ragioni, Huawei si è immediatamente messa al lavoro per trovare soluzioni da utilizzare come alternativa ai servizi e alle app di Big-G. È in questo contesto che si inserisce l’accordo con TomTom che – secondo quanto dichiarato dal portavoce Remco Meerstra – è stato concluso già tempo fa ma che solo ora è stato reso pubblico.

Meerstra non ha rivelato i dettagli dell’accordo. Tuttavia, ora Huawei potrà utilizzare le mappe della società olandese, le informazioni sul traffico e il software di navigazione per sviluppare applicazioni per gli smartphone che non potranno contare su Google Maps.

Ad ogni modo, l’ultima parola sulla questione tra Huawei e Stati Uniti verrà detta il prossimo 16 febbraio, giorno in cui scadrà la proroga concessa dal Dipartimento del Commercio USA. Se il divieto dovesse essere definitivo, il colosso di Shenzhen dovrà dire addio a Google e a molti altri fornitori. Se invece gli USA dovessero fare un passo indietro, la situazione ritornerà alla normalità.

L’impressione è che - qualunque decisione verrà presa - Huawei abbia intenzione di portare ugualmente avanti il proprio piano B per cercare di ridurre quanto più possibile la dipendenza dagli USA ed evitare – in futuro – di trovarsi in situazioni analoghe.

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