iPhone con riconoscimento facciale, Apple insegue Android

È stata resa nota una richiesta di brevetto da parte di Apple che descrive una tecnologia per il riconoscimento facciale come strumento per accedere a dispositivi elettronici di diverso genere, dai computer desktop agli smartphone. Se sarà approvato Apple potrebbe usarlo contro Android.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple sta cercando di brevettare il riconoscimento facciale per i dispositivi elettronici, una tecnologia che di fatto renderebbe possibile l'accesso a iPhone, iPad e iPod Touch con la sola scansione del viso - in modo del tutto simile a quanto è già visto sul Galaxy Nexus con Android 4.0 (Ice Cream Sandwich, ICS). I documenti sono stati depositati circa due anni fa.

Anche in questo caso l'idea è di sbloccare il telefono o il tablet solo avvicinandosi, e il dispositivo sarà in grado di riconoscere il legittimo proprietario tramite la videocamera integrata. Il brevetto Apple spiega che la videocamera resta attiva anche quando il dispositivo è in stand-by (o sleep), e può quindi attivarsi senza che l'utente lo debba toccare in alcun modo.

Il nuovo brevetto Apple

L'uso di questa tecnologia su uno smartphone è senz'altro affascinante, ma la sua applicazione è tutt'altro che semplice. Combinare un software sicuro e le risorse limitate (sia energetiche che di potenza) non è infatti facile: da una parte c'è il rischio di creare un sistema poco affidabile (Android 4.0, per aggirare Face Unlock basta una fotografia), e dall'altra quello di consumare eccessivamente la batteria. È possibile farlo combinando con precisione modelli predefiniti, immagine di riferimento (quella registrata dall'utente) e i vari parametri coinvolti (illuminazione, tonalità della pelle, posizione degli occhi, distanza, etc.).

Il brevetto di Apple quindi non è certo una novità, visto che Android ha mostrato più o meno la stessa cosa poco più di due mesi fa. Una piccola novità però c'è: il punto 142 del testo parla del riconoscimento di più persone, e di un dispositivo che si modifica a seconda dell'utente che accede, mostrando impostazioni e dati diversi.

Di fatto quindi questo lascerebbe supporre, ma sarebbe quasi un sogno, che in futuro l'iPad possa ammettere più utenti diversi, ognuno con le proprie preferenze, posta elettronica, cronologia di navigazione e altro. Si potrebbe così risolvere quella che forse è la peggiore lacuna del tablet Apple, ma magari stiamo correndo troppo con la fantasia e non è il caso di entusiasmarsi.

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Infine vale la pena di prendere in considerazione questo brevetto, se sarà approvato, anche come un nuovo colpo nella cartuccera di Apple, da usare nella sparatoria da far west (ma a volta sembra più una zuffa tra ragazzini) che vede l'azienda impegnata a denunciare alternativamente HTC, Samsung e Motorola. Una politica che fino a oggi non ha pagato molto, e che deriva direttamente da Steve Jobs. Ora che il fondatore di Apple non c'è più, tutti si chiedono se e che cosa cambierà nell'azienda, anche per quanto riguarda le violazioni di proprietà intellettuale.