Intervista - continua

Powermat inventa il caricabatterie wireless. Scopriamo presente e futuro di questa tecnologia.

Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Intervista, continua

TH: Ogni dispositivo, per essere ricaricato correttamente, devo possedere un chip RFID (sotto forma di custodia, etc) che gli permette di comunicare con la base. Come pensate di far fronte all'uscita di nuovi cellulari? Con quali criteri sceglierete gli involucri da produrre?

SG: La comunicazione RFID tra base e ricevitore è un aspetto fondamentale della tecnologia Powermat in quanto permette alla base di trasmettere al ricevitore solo ed esclusivamente la quantità di energia necessaria e di interrompersi una volta completata la ricarica, annullando così gli sprechi di energia ed evitando il dannosissimo sovraccarico delle batterie. In prima battuta svilupperemo ricevitori adatti agli apparecchi più all'avanguardia e dal maggiore successo commerciale. Da Gennaio dunque l'introduzione di 15 nuovi modelli della gamma che andranno ad allargare il bacino d'utenza con soluzioni "dedicate". Nel frattempo ci stiamo dedicando alla miniaturizzazione estrema del ricevitore all'interno delle batterie stesse in modo da coprire più dispositivi senza dover ricorrere a cover o copribatterie dedicati.

TH: Il futuro prevede l'integrazione dei chip direttamente nei cellulari e altri dispositivi? Con quali produttori state collaborando? Potete già darci una stima dei prodotti, tipologia e quantità, che per primi tempi saranno compatibili "di fabbrica" con la tecnologia Powermat? Quanto inciderà questa integrazione sul costo del cellulare?

SG: Il futuro prevede certamente l'integrazione del ricevitore all'interno dei dispositivi in una soluzione "Powermat-enabled". Siamo già in uno stadio molto avanzato delle trattative con i principali produttori americani con cui abbiamo già collaborato molto strettamente per la realizzazione degli attuali ricevitori. Le trattative sono ancora confidenziali ma alcune di esse potrebbero già essere svelate ai prossimi show di Las Vegas e Barcellona. Come per tutte le nuove tecnologie il costo dell'integrazione dipenderà dalle economie di scala ma naturalmente lo scopo e' quello di rendere il passaggio al "wireless power" quasi impercettibile per il consumatore.

TH:  Durante gli studi e i test per la messa a punto del vostro prodotto, quali sono stati i principali problemi a cui avete dovuto far fronte? Come li avete risolti?

SG: La parte più complessa della tecnologia e' quella relativa alla comunicazione tra base e ricevitore per la trasmissione del corretto quantitativo di energia e soprattutto per ottenere l'autospegnimento a carica completata. La collaborazione con i produttori per perfezionare i protocolli di comunicazione e l'instancabile lavoro dei nostri tecnici sono stati fondamentali per il risultato finale.

TH: Sappiamo che questo è solo l'inizio di Powermat. Il futuro prevede la possibilità di alimentare, senza fili, anche prodotti molto più grandi, come i notebook. Può descriverci il futuro secondo Powermat in questo senso, e darci qualche stima sulla tipologia di prodotti che vedremo per primi e una tempistica?

SG: Il progetto Powermat e' molto ambizioso e lo scopo finale è quello di arrivare progressivamente, anche nel campo dell'alimentazione elettrica, a quella "wireless life" a cui tutti aspiriamo. Il primo passo concreto lo faremo nel primo trimestre del 2010 col lancio delle soluzioni di ricarica wireless per Netbook. In seguito ci concentreremo sulle soluzioni integrate nelle batterie per poi allargare alla fine del 2010 le soluzioni anche a Notebook e Laptop. Ma non ci fermeremo qui e stiamo già discutendo partnership industriali per integrare la tecnologia Powermat all'interno di ogni genere di elettrodomestico.