5 videogiochi horror da riscoprire

Rispolveriamo insieme 5 videogiochi horror che, ieri come oggi, meritano sicuramente la vostra attenzione!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Il mondo dei videogiochi, si sa, è bello perché vario: tutti noi abbiamo a disposizione tanta, tantissima scelta nonché la possibilità di attingere da cataloghi pressoché sterminati. Sulla base di ciò che ci piace, insomma, possiamo di fatto trovare il prodotto perfetto per le nostre esigenze. C’è chi ama vecchie le avventure grafiche, chi è affezionato a titoli di stampo action adventure e chi spenderebbe ore e ore a perdersi in un fantastico mondo JRPG… Fino ai cultori del genere horror, in tutte le sue concezioni.

I videogiochi horror rappresentano infatti una serie di esperienze che, nel corso degli anni, si sono rivelate in grado di attirare centinaia di migliaia di appassionati in tutto il mondo: si tratta di titoli che, con linguaggi e modalità differenti, vanno a toccare corde particolarmente importanti nel giocatore. Prodotti che possono evocare sensazioni davvero particolari come ansia, terrore, angoscia: non qualcosa per tutti insomma, ma sicuramente un filone che vale la pena conoscere. Noi di GameDivision abbiamo selezionato per voi 5 videogiochi horror da recuperare: da franchise classici a piccole perle che vale la pena (ri)scoprire. Che dire, buona lettura!

5 videogiochi horror da recuperare

Silent Hill 3

Iniziamo con un salto indietro di ben vent’anni, per tornare dritti dritti fino al 2003. Un’annata molto importante per l’industria del videogioco, che vide la pubblicazione di molti titoli entrati di diritto a far parte della storia di questo medium. Qualche esempio? Prince of Persia: Le sabbie del tempo, Max Payne 2 e Star Wars: Knights of the Old Republic, giusto per citarne alcuni. Parlando di videogiochi horror, si tratta dell’annata che ha segnato l’uscita del terzo capitolo di una saga che negli anni prima era riuscita a conquistare un folto pubblico di appassionati in ogni parte del mondo: Silent Hill.

Il titolo, ambientato 17 anni dopo le vicende del primo capitolo, ci mette nei panni di Heather… Che non è altri che la figlia di Harry Mason, protagonista proprio dell’atto iniziale della serie. La nostra protagonista si troverà intrappolata nella dimensione parallela, e avrà qui inizio un lungo viaggio nei meandri di un passato doloroso e ricco di misteri da scoprire.

Arrivato dopo un capolavoro indiscusso come Silent Hill 2, titolo annoverato tra i migliori horror di sempre e del quale non vediamo l’ora di ammirare il tanto atteso remake, il gioco offre un’esperienza affascinante e caratterizzata dalla solita atmosfera che da sempre ha contraddistinto la saga firmata Konami. A una particolare e quantomai riconoscibile estetica, troviamo infatti affiancato un magistrale accompagnamento sonoro a cura del maestro Akira Yamaoka, con la traccia You’re not here che ancora oggi riesce a evocare emozioni e sensazioni di un’opera indimenticabile. Il tutto senza tralasciare un livello di sfida non da poco: Silent Hill 3 propone infatti una serie di enigmi da non sottovalutare, uno su tutti quello legato alle opere di Shakespeare che sì, molti di voi ricorderanno senza ombra di dubbio.

Videogiochi horror riscoprire

Resident Evil: Revelations

Rimaniamo ora in Giappone ma passando in casa Capcom, con un’altra saga che non ha certo bisogno di presentazioni. È il 2012 quando il mondo accoglie Resident Evil: Revelations, titolo arrivato dopo una serie di alti e bassi che stavano poco alla volta affossando un franchise che rimaneva comunque leggendario. Uscito dapprima su Nintendo 3DS, per approdare l’anno successivo su PC e console, Revelations offre una prospettiva del tutto nuova su un mondo che in effetti necessitava di qualcosa di nuovo. Sotto molti punti di vista.

Il gioco racconta le vicende successive alla fondazione della B.S.A.A.: gruppo antiterroristico cofondato da Chris Redfield e Jill Valentine, i protagonisti del primo capitolo della saga. Dopo la misteriosa scomparsa di Chris e di Jessica Sherawat, sarà proprio Jill a partire per un viaggio con l’obiettivo di indagare sulla loro scomparsa. A condire il tutto troviamo poi il T-Abyss, un nuovo potentissimo virus con cui i nostri protagonisti si troveranno a lottare nel corso di questa avventura.

Resident Evil: Revelations è suddiviso in 12 episodi, con una struttura che richiama molto quella delle più classiche serie TV: il fatto che ogni capitolo si concluda con un cliffhanger, inoltre, rende l’intera esperienza in qualche modo ancor più coinvolgente e interessante. Il buon successo del gioco, soprattutto in termini di critica, ha spinto Capcom a realizzare un altrettanto apprezzato sequel nel 2015… E non è escluso che, anche e soprattutto alla luce dell’accurato processo di restauro messo in atto dall’azienda nipponica negli ultimi anni, prossimamente assisteremo all’annuncio di un terzo capitolo. Chissà…

Videogiochi horror riscoprire

Obscure

Torniamo ancora indietro nel tempo, con un salto fino all’anno 2004. In uno scenario ricco di produzioni di altissimo livello, Hydravision Entertainment tenta di dire la sua con un titolo a suo modo davvero originale. Obscure ci porta al collego di Leafmore High, dove tre ragazzi cominciano la ricerca di alcuni loro amici misteriosamente scomparsi.

Un’interessante modalità cooperativa permette ai giocatori di collaborare, al fine di portare a termine la campagna in coppia: il tutto per un’esperienza dalla struttura classica, ma che al contempo riesce a presentare qualche innovazione non da poco. È infatti possibile combinare buona parte degli oggetti presenti nel proprio inventario, al fine di creare armi o attrezzi che ci assisteranno nel vivere la nostra personalissima avventura.

Obscure riuscì a raggiungere un discreto successo in termini di pubblico, tanto da spingere la casa produttrice a dar vita a un sequel: quest’ultimo, uscito nel 2007 e ambientato 2 anni dopo le vicende del primo capitolo, non riuscirà però a raggiungere i medesimi standard. Il risultato finale? Il franchise ha da allora fatto perdere le proprie tracce ma, da giocatori davvero appassionati, vi consigliamo di dare almeno una possibilità a un titolo che merita ancora oggi di essere (ri)scoperto. Da chiunque.

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Manhunt

Sempre nel 2003 troviamo uno dei titoli più controversi dell’intera storia dei videogiochi: Manhunt, sviluppato da Rockstar Games. I creatori di Grand Theft Auto decisero qui di alzare ulteriormente l’asticella in termini di violenza e sregolatezza, con un prodotto che ancora oggi riesce sempre e comunque a far parlare di sé.

Manhunt ci mette nei panni di James Earl Cash, criminale detenuto a Carcer City e condannato alla pena capitale. Il destino ha però in serbo qualcosa di diverso per il nostro protagonista, e vede coinvolto il folle regista cinematografico Lionel Starkweather: James vedrà la sua pena sospesa, ma in cambio dovrà partecipare in veste di personaggio principale in alcuni Snuff Movies. Dal concept così singolare è facile immaginare l’escalation di violenza di un’opera nella quale Rockstar ha voluto dare ai giocatori la totale, completa libertà sotto diversi punti di vista. Ognuno avrà infatti la possibilità di scegliere come scrivere la propria storia, dando sfogo alla propria fantasia nel compiere le spietate esecuzioni.

L’avvocato Jack Thompson, da sempre fortemente polemico nei confronti di Rockstar Games, dichiarò guerra al gioco accusandolo di trasformare i ragazzi in assassini psicopatici: una battaglia che non portò assolutamente a nulla, se non a un’ulteriore spinta mediatica che favorì la nascita di Manhunt 2 nel 2007.

Foto generiche

Until Dawn

Chiudiamo con un titolo completamente diverso dagli altri presenti in questa lista ma che, a modo suo, rappresenta un’esperienza unica e con pochi precedenti nel genere horror. Stiamo parlando di Until Dawn, esclusiva PlayStation con cui Supermassive Games ha provato a fondere cinema e videogioco dando vita a un prodotto che quantomeno riesce a regalare diverse ore di puro intrattenimento.

Ci troveremo nei panni di otto ragazzi che, in occasione di un ritrovo tra amici nella casa in montagna di uno di loro, si imbatteranno in un assassino pronto a eliminarli uno per uno. Un incipit che sa molto di cliché e che in effetti non va molto oltre, ma a colpire è come Supermassive ha deciso di riproporre il tutto. Attraverso piccole scelte fino a enormi decisioni da prendere, andremo poco alla volta a plasmare la nostra storia: dovremo tenere sott’occhio i rapporti tra i vari protagonisti, senza mai dimenticare che a ogni azione corrisponde sempre e comunque una reazione.

Until Dawn è impreziosito dalla presenta di attori di livello molto alto, tra cui spiccano Hayden Panettiere e il Premio Oscar Rami Malek, per un’opera capace di aggiudicarsi il British Academy of Video Games Awards alla Miglior proprietà originale. Come detto si tratta di una storia non particolarmente originale ma siamo certi che, soprattutto se vissuta in gruppo, nel giro di pochi minuti vi troverete di fronte a un’esperienza divertente e capace di coinvolgere anche senza troppe pretese.

Videogiochi horror riscoprire

Abbiamo visto insieme alcuni titoli horror che, per un motivo o per l’altro, meritano di essere vissuti da ogni videogiocatore anche a distanza di molti anni. Prodotti capaci di portare qualcosa di nuovo in un’industria anno dopo anno sempre più ricca, e che da sempre offre un’ampia gamma di scelta anche al netto di decine di sottogeneri tutti da scoprire.

Con il grande ritorno di Resident Evil e con la speranza che altre opere di grande rilievo storico – come Silent Hill e Alone in the Dark – riescano a seguire la medesima strada, non possiamo che attendere con curiosità gli sviluppi di un filone che, indipendentemente dal medium che lo porta in scena, è da sempre in grado di colpire come forse nessun altro. E prodotti del genere possono certamente essere una prima porta di ingresso per mondi all’insegna del puro terrore.

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