Non fidarti di nessuno al buio

Recensione - Alan Wake è un gioco d'azione in terza persona che lascia col fiato in sospeso

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Non fidarti di nessuno al buio

Avrete sicuramente capito che in Alan Wake la narrazione, come le ambientazioni, sono senza dubbio dei veri e propri successi. Ma che fine fa tutto il resto? Per dirla breve, il titolo di Ramedy si comporta come un survival-horror di buona fattura. Visuale in terza persona, nemici che arrivano dappertutto quando meno te lo aspetti e munizioni limitate saranno gli elementi chiave della partita. Da questa miscela ne deriva una certa linearità dell'azione, dato che i livelli si limitano molto spesso a trovare un mezzo di collegamento tra il punto A e B, con qualche enigma da risolvere sparso qua e là, qualche nemico da affrontare e varie informazioni sotto forma di pagine di romanzo da raccogliere.

In maniera abbastanza classica, lo stick sinistro serve a spostare la camera mentre il destro la orienta. Per quanto riguarda i tasti, i grilletti servono a sparare e concentrare il raggio della torcia mentre gli altri serviranno per le varie azioni, come saltare o ricaricare l'arma. Un piccolo extra: martellando il tasto di caricamento di continuo, sarà possibile ricaricare più velocemente le munizioni. Non è disponibile nessun sistema di aggancio bersaglio, ma un aiuto alla mira, simboleggiato dal raggio della torcia, vi tirerà fuori dai guai. Infine è disponibile una mossa per schivare gli attacchi e per avviare una corsa. Attenzione, Alan è solo un uomo! Se correte per troppo tempo sarete obbligati a prender fiato, esponendovi alla furia dei nemici.

Oltre a queste considerazioni tecniche, le fasi di combattimento sono ornate da vari concetti originali ed interessanti. Imparerete così a riconoscere i segni anticipatori di un attacco dopo aver sussultato parecchie volte per un nemico in avvicinamento. Innanzitutto, i rumori si attenuano e diventano più ovattati man mano che la notte diventa più cupa e più profonda, come se l'oscurità prendesse vita attorno a voi. Anche la musica cambia in una marcia dalle sonorità guerriere, per poi calmarsi una volta eliminata la minaccia.

Un elemento da apprezzare è il fatto che si può mantenere il controllo di Alan durante le fasi di combattimento e in varie cut-scene. Facciamo un esempio: vagabondate tranquillamente sulla montagna, sul ripido fianco di Mirror Peak quando, alle vostre spalle, un orda di corvi neri si alza dai pini circostanti per cadere in impicchiata su di voi. Qui la videocamera si allontana per mostrarvi l'azione dall'alto, in modo che potete già avviare un mezzo giro per puntare la torcia assassina sul nemico e così risparmiare un'esperienza dolorosa. Questo sistema sarà utilizzabile, anche se in maniera un po' diversa, durante i combattimenti.