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a cura di Yuri Polverino

Annunciato al Paris Games Week del 2017, Ghost of Tsushima è stato uno dei grandi protagonisti della conferenza Sony di questo E3 2018, insieme a Death Stranding, The Last of Us Part II e Spider-Man. Abbiamo avuto la possibilità di vedere in azione l'attesa esclusiva Playstation 4 dal vivo durante una dimostrazione a porte chiuse che, tuttavia, riproponeva la stessa identica demo gameplay vista nel briefing. Oggi, però, vi possiamo raccontare che cosa è significato per noi vederlo giocato a pochi passi dai ragazzi di Sucker Punch Productions, già autori di titoli come infAMOUS e Sly Raccoon, che hanno voluto anche approfondire alcune dinamiche della loro nuova produzione con un esaustivo Q&A, utile a chiarire alcuni nostri dubbi e scoprire nuove interessanti informazioni.

Il dipinto di Sucker Punch

Se in conferenza ci era sembrato visivamente splendido, dal vivo le nostre impressioni sono state persino migliori. Il gioco non è solo esteticamente incredibile, ma trasuda arte da tutti i pori, assomigliando, ad ogni passo del protagonista, a un vero e proprio dipinto in movimento, un cenno d'amore per il Giappone e per la sua meraviglia ambientale. La bellezza del mondo di gioco, il più grande mai realizzato dai ragazzi di Sucker Punch, è ancora più significativa una volta che viene raccontata la vicenda di gioco: il protagonista Jin è uno degli ultimi Samurai, impiegato in una resistenza per scacciare i Mongoli dall'isola di Tsushima durante la guerra del 1274; aiutato da Masako, una giovane donna pronta a tutto per difendere la sua gente. Peraltro la demo dell'hands-off era completamente localizzata in giapponese, elemento che regala un'ennesima marcia in più al titolo. 

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Nonostante la guerra, la morte, la paura, l'ambiente di gioco si dimostra incredibilmente vivo e artisticamente potente; una cavalcata attraverso i campi di grano, con il vento sferzante e il sole che, intimidito, si fa strada attraverso le nuvole di fumo, si mostra come una pennellata su un quadro di maestosa bellezza, un racconto d'amore impreziosito da una traccia musicale ispirata. Non è un mistero che i ragazzi di Sucker Punch sappiano lavorare sull'aspetto grafico, già inFAMOUS Second Son è ancora oggi uno degli open world più imponenti della generazione e questo Ghost of Tsushima non è altro che la conferma di un talento ormai divenuto pura normalità per il team americano.

L'eleganza di Jin

L'aspetto fondamentale del gioco è quello legato al combat system che ci è sembrato assolutamente solido, quanto semplice a vedersi, ma lo stesso team ha più volte spiegato di voler ancora lavorare per renderlo più profondo e con possibilità più ampie di approccio, senza però cadere in una complessità troppo elevata. Per ora, oltre ai combattimenti classici di un action/adventure ad arma bianca, ci è sembra decisamente interessante la parte relativa ai duelli, in cui la telecamera diventa fissa e si concentra sulla sfida tra i due contendenti. In questo ultimo caso, bisogna stare più attenti per affrontare il proprio avversario, schivando e colpendo al momento giusto. Non mancano fasi stealth e possibilità di interagire con l'ambiente circostante, come uccisioni da pareti sottili sfruttando l'ombra.

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Jin è un samurai formidabile, la sua compostezza durante gli scontri e il suo modo di essere onorevole, pacato ed elegante lo rendono un killer implacabile oltre che un guerriero virtuoso, capace di eliminare più nemici contemporaneamente e con una violenza mai risparmiata, il sangue è infatti una costante della demo vista, la sua intensa presenza è assolutamente coerente con la situazione vissuta nel gioco e non va vista come qualcosa di gratuito o esagerato, è semplice la trasposizione di una guerra in cui la violenza è necessaria, oltre che inevitabile. Sucker Punch ha messo mano alla propria opera con una cura nel dettaglio certosina, oltre che un grandissimo rispetto per la cultura giapponese dell'epoca. 

Conclusioni

È ancora presto poter dare un giudizio su questa nuova proprietà intellettuale di Sucker Punch, tuttavia non possiamo fare a meno di sottolineare la qualità artistica ed estetica del gioco; qualcosa di incredibilmente ricercato, e che supera ancora una volta gli standard qualitativi del team. Rimangono dei dubbi sul sistema di combattimento, che rimane, almeno a vedersi, molto semplice e che speriamo possa offrire qualcosina in più nel prodotto finale, rimanendo intuitivo e non cadendo in una complessità non necessaria. Da evidenziare l'enorme rispetto per la cultura giapponese ed orientali da parte del team interno di Sony Interactive Entertainment, che ha saputo mantenere un'atmosfera semplicemente perfetta, oltre che stilisticamente azzeccata. Non sappiamo ancora oggi quando questa nuova esclusiva PlayStation 4 sarà disponibile, ma ci auspichiamo di vederla nel corso del 2019, magari durante la primavera.


Tom's Consiglia

Ghost of Tsushima può essere già preordinato su Amazon, magari giocarlo su una PS4 Pro potrebbe essere una scelta ancora migliore!