La beta di Overwatch 2 ci mostra un gioco ancora in cerca di identità | Provato

La beta di Overwatch 2 ci ha permesso di provare il nuovo formato 5vs5 che cambia completamente l'assetto in campo. Basterà per rilanciare lo sparatutto?

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a cura di Martina Fargnoli

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Il successo di Overwatch è stato dirompente: eletto gioco dell’anno nel 2016, ha riportato in vita il sottogenere degli sparatutto a squadre puntando tutto sull’acceso carisma dei suoi eroi e sulle loro unicità tattiche per elevare il gioco di squadra. Pur non essendo stato il primo, è stato indubbiamente il più influente. Molti degli sparatutto a squadre di oggi ricalcano quella formula, persino un battle royale come Apex Legends o il tattico Rainbow Six Siege, che nel tempo ha assunto sempre più i tratti di un hero shooter con personaggi e storie interconnesse. Mentre altri titoli salivano alla ribalta, come Valorant, Overwatch perdeva sempre più terreno a causa anche della mancanza di nuovi contenuti. Overwatch 2 dovrebbe servire a colmare il divario che si è venuto a creare, ma sarà davvero in grado di fronteggiare i giochi che lui stesso ha contribuito a plasmare?

Dopo aver provato la beta di Overwatch 2, non ne siamo così sicuri. A un primo distratto sguardo può sembrare che non sia cambiato molto trovandosi di fronte gli stessi eroi che avevamo lasciato nel primo Overwatch, tuttavia, i cambiamenti apportati al titolo vanno molto più in profondità a tal punto da rimettere in discussione tutte le dinamiche di gioco. Il passaggio da match 6vs6 a scontri 5vs5 impone un diverso approccio tattico e di posizionamento in campo. Il cambiamento più evidente è l’uso di un solo tank per squadra, una misura che Blizzard ha apportato in parte per ridurre la complessità del titolo e in parte per ridurre l’uso di scudi e barriere incentivando un gioco più aggressivo e rapido.

Ne sono un esempio il rework di Orisa, che perde la sua barriera protettiva in favore di una maggiore mobilità e della possibilità di caricare i nemici e stordirli, e il rework di Doomfist che passa da attaccante a tank guadagnando salute ma perdendo un po’ di forza di attacco bilanciata però da una maggiore velocità di esecuzione. Rimane intatto il suo spirito da combattente in mischia, reso sostenibile dalla sua passiva che dona salute aggiuntiva temporanea per danni inflitti da abilità. La strada intrapresa da Blizzard è chiara anche nel design dei nuovi personaggi come la Regina dei Junker che predilige lo scontro a distanza ravvicinata causando danni da sanguinamento, che in combinazione con la sua passiva, le permettono di guadagnare salute, inoltre il suo urlo di battaglia è in grado di curare e incrementare velocità per sé e per i compagni - un po’ come se le vibrazioni di Lucio fossero unite in una sola attivazione.

Sul fronte degli attaccanti, la nuova arrivata Sojourn è immediatamente diventata l’incubo delle difese. Il suo fucile a rotaia è devastante e la modalità secondaria può fare fuori senza troppi problemi attaccanti e support fuori posizione. Ai ritmi più frenetici risponde con la sua Scivolata Energica che le conferisce una mobilità che la maggior parte dei personaggi si sognano: la scivolata a terra può trasformarsi in un grande salto in qualsiasi momento per accedere alle posizioni più vantaggiose. Eroi più mobili si sposano anche con la nuova modalità aggiunta: Scorta. Le due squadre da 5 giocatori si daranno battaglia per il controllo di un robot in mappe simmetriche. Si parte dal centro e va spinto verso la base nemica. Nulla di particolarmente esaltante o originale, ma che funziona nel mantenere lo scontro sempre vivo.

Sarà la voglia di provare principalmente i nuovi personaggi da parte dei partecipanti alla beta, la mancanza di esperienza o la presenza di solo partite non classificate, ma la beta di Overwatch 2 ci è parsa raggiungere il risultato opposto rispetto a quanto auspicato dal team di sviluppo: i match sembrano più confusionari e c’è meno coesione e gioco di squadra; la leggibilità dello scontro non ne ha guadagnato. A uscirne con le ossa rotte, però, sono soprattutto gli healer che senza la protezione del tank o di uno scudo al momento giusto sono prede fin troppo facili.

Paradossalmente le skill richieste per giocare come Support sono aumentate perché gli adeguamenti ai rispettivi kit non sono proceduti di pari passo con quelli degli altri ruoli. Overwatch 2 attualmente non è un gioco per chi ama essere di supporto e lo dimostrano anche le code per l’ingresso in partita: oltre 10 minuti per Tank e Attaccanti, poco meno di 2 minuti per entrare in partita come Support sono un indicatore di quanto questo ruolo non sia così piacevole da giocare. La scelta poi ricade su solo 7 personaggi che per i ritmi e le nuove dinamiche introdotte si ristringono ulteriormente a pochi eroi davvero funzionali come Ana, Lúcio e Moira.

Beta Overwatch 2 - Conclusioni

Al netto di tutte le novità, i contenuti, i bilanciamenti e le revisioni che arriveranno per correggere il tiro, questa beta di Overwatch 2 ci ha lasciato con la sensazione di aver perso l’unicità che rendeva Overwatch speciale. Nel tentativo di rendere il gioco più spettacolare e frenetico, si sono svuotati alcuni personaggi delle loro caratteristiche chiave e non tutti sono stati ancora adeguatamente riabilitati per avere un ruolo da protagonisti. La scelta di rimuovere alcune abilità di crowd control da attaccanti e healer, ma di dotarne invece Orisa e Junker Queen, mette ancora più in evidenza come alcuni personaggi si siano impoveriti rispetto ai nuovi che, per sostenere da soli tutto il peso dell’essere dei tank aggressivi, devono per forza di cose poter contare su kit molto più versatili.

Mei ha perso la sua capacità congelante, la granata stordente di Cassidy si è trasformata in una granata adesiva e ora tutti gli healer hanno una abilità passiva che permette di curarsi nel tempo, mentre una volta era una abilità esclusiva di Mercy e Lucio. Il team garantisce che sta progettando e testando alcune nuove abilità soprattutto per gli eroi da supporto e rimaniamo ottimisti: la base per un buon gioco c’è e giocare come tank è ora più impegnativo e coinvolgente. La strada davanti a Overwatch 2 è ancora lunga da qui a ottobre e non vediamo l’ora di saperne di più anche sul comparto PvE cooperativo, tuttavia, Overwatch 2 deve anche essere conscio dell’identità che vuole avere: se vuole rompere del tutto con il passato o rimanere in un limbo col rischio di scontentare vecchi e nuovi fan che potrebbero decidere di continuare a giocare a uno dei tantissimi altri FPS frenetici sul mercato.