Morire con fantasia
Bisogna ammettere che il principio degli Skill Shot è particolarmente efficace e quasi per niente ripetitivo. Infatti, man mano che si prosegue lungo l'avventura - che dura sei ore - l'arsenale, i nemici e le ambientazioni si evolvono sempre in maniera molto rapida per permettere al giocatore di trovare nuovi modi di uccidere con sadismo e violenza. I punti guadagnati non servono solo a valutare le performance del giocatore, ma anche a sbloccare i colpi secondari delle armi e ad acquistare munizioni.
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Le armi non sono molto originali: fucile, mitragliatrice, due lancia-bolas, fucile di precisione, pistola e tante altre già ben note ai giocatori di FPS. Il modo in cui vengono utilizzate e il sistema delle Skill Shot tuttavia cancella ogni tipo di giudizio negativo. Nulla è scontato, e anceh un colpo semplice ma ben piazzato può sorprenderci con una ripercussione inaspettata sulla situazione. È una delle grandi forze di Bulletstorm: il gioco di People Can Fly ci stupisce di continuo. Se il giocatore si sforza di capire come sfruttare al massimo l'ambientazione e i punti deboli dei nemici, può dar vita a massacri davvero simpatici. Che soddisfazione!
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Dal punto di vista del gameplay e del divertimento procurato dai combattimenti, Bulletstorm è una delle migliori esperienza FPS in single player degli ultimi anni. In questa campagna relativamente breve (contate 6 o 7 ore di gioco sia su PC che su console) e dalla rigiocabilità limitata non è però tutto rose e fiori. I livelli soffrono talvolta dell'effetto Call of Duty: si percorrono lunghissimi corridoi in cui bisogna massacrare una mezza dozzina di nemici alla volta tra script e sequenze di animazione che s'incatenano in modo artificiale. Niente di davvero catastrofico, questi piccoli difetti non rovinano l'esperienza di gioco. Non vi nascondiamo però che ci sarebbe piaciuto vedere un po' più di nemici allo stesso tempo e sequenze di combattimento leggermente più lunghe e difficili.