Commissione EU contro Valve, stop al geo-blocking dei giochi PC

La Commissione Europea ha rilasciato una comunicazione ufficiale tramite la quale informa Valve di cessare l'utilizzo di blocchi regionali.

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a cura di Nicola Armondi

Come vi avevamo riportato
, la Commissione Europea stava indagando 14 società per pratiche anti-competitive nel commercio elettronico. Oggi, la Commissione ha rilasciato una comunicazione diretta a Valve, Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax, tramite la quale li informa che sono ritenuti responsabili di violazioni delle norme antitrust, avendo essi posto delle restrizioni geografiche sui giochi in vendita.

L'accusa è legata sopratutto alla vendita di chiavi di attivazione bloccate a livello geografico nell'Est Europa, impedendo quindi a utenti di paesi più ricchi, come il Regno Unito e la Germania, di acquistare giochi in Stati Membri Europei dove vengono venduti a prezzi inferiori. Tutto questo va contro l'obbiettivo europeo della creazione di un Mercato unico digitale.

Una nuova regolamentazione europea, entrata in vigore nel dicembre 2018, proibisce esplicitamente ciò che la Commissione definisce "blocco geografico ingiustificato". Valve e le altre compagnie hanno strategie di vendita calcolate sul singolo Stato, ma questo va contro le normative.

La comunicazione odierna (che potete trovare in forma integrale a questo indirizzo) mette in risalto l'inizio di un'indagine più approfondita da parte della Commissione: ora toccherà a Valve e agli altri publisher rispondere. Le società potrebbero cambiare il proprio approccio o, più probabilmente, controbattere, difendendo la propria posizione a livello legale. Se la questione dovesse gonfiarsi, la regolamentazione della Commissione Europea afferma che le multe possono arrivare fino al 10% dei ricavi annuali della compagnia. Diteci, cosa pensate dei blocchi regionali delle chiavi? Ritenete che siano sbagliati? Pensate che Valve cambierà le proprie norme all'interno dell'Unione Europea?