Cyberpunk, IA testata per creare gli NPC ma "c'è ancora molta strada da fare"

Uno sviluppatore di CD Projekt Red ritiene che ci sia un'enorme strada da percorrere prima che gli NPC AI possano arrivare alla qualità di quelli scritti a mano.

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a cura di Giulia Serena

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Molte aziende di videogiochi stanno attualmente sperimentando con NPC alimentati da intelligenza artificiale generativa. Non è una novità, infatti, che queste tecnologie offrano un potenziale interessante per il game design, con Ubisoft che sostiene addirittura con audacia che potrebbero "trasformare il modo in cui i giocatori interagiscono con i personaggi non giocabili". Tuttavia, Pawel Sasko di CD Projekt Red, uno dei migliori game designer nella creazione di NPC, ritiene che ci sia "un'enorme, davvero lunga strada da percorrere" prima che gli NPC AI possano eguagliare la qualità dei personaggi scritti a mano.

In un'intervista con Aftermath, Sasko ha rivelato che lo studio dietro a Cyberpunk 2077 ha condotto alcune ricerche e sviluppo sull'IA. Sebbene non abbia specificato gli esperimenti condotti dall'azienda, Sasko è personalmente scettico sul fatto che gli NPC generati dall'IA possano raggiungere lo stesso livello di profondità e sfumature che uno scrittore umano può trasmettere a un personaggio.

"Posso vedere come questo potrebbe aumentare la reattività, ma per quanto riguarda la scrittura e il doppiaggio, c'è una distanza enorme da colmare. Ho visto molto dietro le quinte. C'è una differenza evidente tra il contenuto scritto su misura creato da scrittori, game designer di quest e designer cinematografici e ciò che l'IA può fornire."

Sasko sottolinea che questa differenza non è affatto trascurabile. Paragonando direttamente i recenti esperimenti sugli NPC AI al lavoro di character design di CD Projekt Red nell'espansione di Cyberpunk, Phantom Liberty, afferma: "La differenza di qualità è enorme, è come un canyon".

Naturalmente, è necessario considerare che questa tecnologia è ancora in fase embrionale e potrebbe fare enormi progressi nei prossimi anni. Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ad esempio, prevede che potremmo giocare interi giochi generati dall'IA entro i prossimi dieci anni. Tuttavia, come nota l'autore, queste affermazioni potrebbero essere influenzate anche dalla situazione finanziaria dell'azienda. 

Sasko non è l'unico sviluppatore scettico sull'uso diretto dell'IA per creare arte e narrativa. Anche il CEO di Larian, Swen Vincke, ha espresso dubbi sul fatto che l'IA possa mai sostituire il lato creativo dello sviluppo, come vi abbiamo raccontato ieri.