Dietrofront Ubisoft: rinviata la chiusura dei server di alcuni giochi

Dopo l'annuncio di qualche mese fa, Ubisoft fa dietrofront sulla chiusura di alcuni dei server dei propri giochi.

Avatar di Gianluca Saitto

a cura di Gianluca Saitto

Qualche mese fa Ubisoft aveva annunciato la prossima chiusura di alcuni dei server di diversi propri giochi. Si trattava, ovviamente, di titoli datati come alcuni dei primi capitoli di Assassin's Creed o della saga musicale di Just Dance, i quali comprendono, in modalità diverse, una componente online o multiplayer. Ora però, la compagnia transalpina ha annunciato un dietrofront per quanto riguarda la data di chiusura dei server di questi giochi.

Come dichiarato da Ubisoft qualche mese fa, la chiusura dei server di alcuni dei titoli meno recenti sarebbe dovuta arrivare proprio oggi, primo settembre 2022. Questo non accadrà più, dato che la compagnia francese ha deciso di rimandare il tutto, e ora la chiusura dei propri server è rimandata al prossimo 1 ottobre 2022. Questo significa che i DLC per giocatore singolo di diversi giochi per PC come: Assassin's Creed Brotherhood, Assassin's Creed III, Far Cry 3 e Splinter Cell Blacklist saranno disponibili per il download prima di tale data.

"Disattivare i servizi online dei giochi meno recenti è qualcosa che non prendiamo alla leggera, ma è anche una necessità, poiché la tecnologia dietro a questi servizi nel tempo diventa obsoleta. Vogliamo che i nostri giocatori godano di esperienze di gioco ottimali, senza esporli ad arresti anomali o violazioni della sicurezza. Allo stesso tempo, vogliamo rendere questo processo il più fluido possibile per i nostri giocatori", questo è quanto si può leggere all'interno del recente comunicato rilasciato da Ubisoft.

Proprio per ovviare a queste arretratezze tecnologiche riguardo ai server online, Ubisoft ha pubblicato una serie di remastered e riedizioni di alcuni dei propri titoli di punta. Tra questi ci sono Assassin's Creed III Remastered e Anno History Collection, entrambi progetti che testimoniando la volontà della compagnia transalpina di voler mantenere in vita alcuni giochi del proprio passato anche oltre la chiusura dei server online dei suddetti.