A caccia di fama
L'interazione vocale è comunque solo uno dei vari modi per conquistare l'opinione pubblica. I cittadini di Albion, infatti, hanno un parere dissimile sul vostro eroe in continua evoluzione. Ogni qual volta passate per le strade di una città vi accorgete immediatamente se siete ben accolti o meno. Le reazioni dei personaggi varia continuamente e potrete trovare la bambina che vi chiede un autografo, come un paio di guardie che non vedono l'ora di mettervi le mani addosso. A condizionare maggiormente il loro approccio nei vostri confronti è il completamento delle missioni di gioco, primarie o secondarie che siano. A tal proposito, è importante mettere in chiaro una cosa: la trama originale di Fable II, oltre a soffrire di una certa linearità in netto contrasto con la tipologia di gioco che si vuole proporre, dura solo una dozzina di ore. L'approccio al titolo, quindi, non può essere semplicemente quello di completare le quest obbligatorie, altrimenti si affossa la vera natura del titolo.
Le missioni offrono una varietà notevole nei compiti da portare a termine. Quelle secondarie, in particolare, possono avere un finale alternativo, sempre condizionato dal vostro volere. Altri elementi hanno comunque il potere di condizionare l'umore del popolo. Migliorare nei lavori (barista, taglialegna, forgiatore, ecc…), oltre a incrementare il proprio denaro, è un gesto visto di buon occhio; al contrario, derubare nelle case è un modo molto semplice per scatenare le ire delle persone.
Chiaramente, sfociare nel bene o nel male può avere i suoi lati positivi e negativi. Da una parte, ad esempio, si può trarre vantaggio da notevoli sconti nelle bancarelle, mentre dall'altra si può entrare in possesso di oggetti rari altrimenti irrecuperabili. É tutta una questione di approccio personale ed è probabilmente questa la caratteristica che ha permesso alla serie di ritagliarsi uno spazio importante nel mercato dei giochi di ruolo.