Granblue Fantasy: Versus Anteprima, il picchiaduro diventa fantasy

Abbiamo provato la Closed Beta di Granblue Fantasy: Versus, il picchiaduro spin-off della gioco di ruolo più famoso di Cygames.

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a cura di Alessandro Palladino

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Il marchio di Granblue Fantasy si sta timidamente affacciando all’audience occidentale attraverso due nuovi progetti videoludici più che ambiziosi. Il primo è Relink, un action-RPG con lo scheletro studiato da Platinum Games (ora fuori dallo sviluppo) e continuato internamente da Cygames stessa, lanciato sul mercato come il nuovo modo di vivere l’essenza classica dell’avventura da gioco di ruolo.

Il secondo e oggetto di quest’anteprima è Versus: un picchiaduro curato dall’eccellente team di Arc System Works e incentrato sul far scontrare i personaggi più iconici della saga, lasciando che la cavalleria e la magia si uniscano in un turbinio di lame ed esplosioni elementali.

L’azzurro universo mobile di Granblue, per chi non lo conoscesse, è uno dei più floridi dello scenario giapponese e ormai il successo internazionale ha portato il nome del mobage a raggiungere vaste ramificazioni, in Italia ad esempio è in corso d’opera la pubblicazione del manga originale e l’adattamento animato è già disponibile dal 2017. La sua storia è ambientata in un mistico continente dove un giovane eroe, impersonato dal giocatore e successivamente chiamato Gran, si imbarca in un’avventura oltre il cielo e la magia.

Oltre a numerosi compagni di viaggio, incontrerà un crudele esercito di mostri e sovrani intenti ad appropriarsi di tutte le terre libere. Una missione alla liberazione vera e propria che ricalca il classico intreccio della fantasia d’animazione giapponese, puntando tutto però sui personaggi e la loro caratterizzazione. Coinvolgendo studi di spessore come Platinum Games e Arc System, Cygames (che ricordiamo è uno dei maggiori sponsor dell’EVO) si prefigge l’obiettivo di ampliare l’universo del titolo mobile e utilizzare il suo ricco e pittoresco scenario per proporre dei videogiochi di una qualità non indifferente, specialmente se inquadrati all’interno delle produzioni simil-anime.

Granblue Fantasy: Versus ha forse il compito più arduo tra le due nuove proposte, in quanto deve immettersi nel duro scenario dei picchiaduro cercando di offrire un’esperienza tanto originale quanto fedele alle meccaniche di quello, che all’origine, è un vero e proprio gioco di ruolo.

Arc System è stata la scelta più giusta per questo incarico: ha infatti prodotto l’ottimo Persona 4 Arena, ha curato picchiaduro storici come Guilty Gear e BlazBlue, ha sviluppato l’eccellente Dragon Ball Fighter Z e sta lavorando anche a un adattamento di Kill la Kill. Un curriculum più che sufficiente per riporre la totale fiducia nello studio, il quale finalmente ci ha fornito l’occasione per provare con mano le idee in cantiere per Granblue Fantasy: Versus.

Una volta fatta partire la Closed Beta e decise le generalità del nostro account, notiamo subito la classica struttura di rete comune di Arc System: una serie di server divisi per continente con lobby virtuali regionali in cui spartire la popolazione del gioco. Niente di dissimile a quanto visto nell’ultima forma di Dragon Ball FighterZ, il quale ha permesso allo studio di migliorare il concept dietro la suddivisione e, quindi, realizzare una versione – al momento - più stabile.

A differenza dei titoli più recenti, Granblue Fantasy: Versus torna alla formula più diretta e ripropone lo scontro 1 vs 1, abbandonando la dinamicità per un approccio più tattico e ragionato. Al momento il roster è composto solamente dai 5 personaggi mostrati nel primo trailer e ognuno di essi ha uno stile d’attacco diverso, più o meno basato sull’equipaggiamento a loro disposizione. Tutti però fanno capo a un unico schema di combattimento che coinvolge pochi semplici tasti. Nessuna vera e propria combo e uso ridotto delle mezzelune rendono Granblue Fantasy: Versus immediatamente comprensibile perfino all’utente più profano dei picchiaduro, permettendogli di ricondurre le proprie abilità a qualsiasi personaggio senza distinzioni di pattern o manovre astruse.

La complessità del titolo di Arc System non risiede quindi nel quanto si è bravi a incatenare le rapide pressioni dei tasti ma nell’intuire le mosse dell’avversario e punirlo al momento giusto. La verticalità è quasi nulla e il combattimento a terra la fa da padrone, incentrando il tutto sulla parata alta/bassa e sul prendere alla sprovvista il nostro nemico nel momento più opportuno. Non sorprende quindi vedere la presenza delle fatidiche prese e di un tasto esclusivamente selezionato per fare uno speciale attacco dall’alto partendo da terra.

Il pool da cui attingere gli attacchi è ristretto e principalmente vi ritroverete a premere il tasto di attacco leggero/medio per poi continuare la combo attraverso le mosse speciali eseguibili con il pulsante adibito a esse, insieme alle variazioni con l’ausilio delle frecce direzionali. La varietà è ridotta all’osso ma ne giova il ritmo dello scontro, evitando quella lunga e debilitante attesa dovuta alle lunghissime combinazioni eseguibili attraverso l’abuso di assist e supporti vari.

La diversificazione e il bilanciamento tra i vari personaggi non mancano di certo ed è evidente che ognuno degli eroi presenti una tecnica diversa all’approccio delle battaglie, cambiando sensibilmente le condizioni di vittoria e il modo con cui si interagisce con i colpi. Ad esempio, alcuni personaggi sono dotati di particolari abilità che permettono dei rapidi contrattacchi punitivi, mentre altri sono abbastanza agili da comprendere delle schivate e mosse che permettono il rapido avvicinamento al nemico. Il movimento orizzontale è più importante che mai, sebbene l’angolo non diventi così punitivo come negli altri esponenti del genere.

Ciò che traspare è una forte attenzione a rispettare il design originale del marchio e a esaltarne la componente estetica. La spettacolarità delle mosse speciali e dei colpi base traspare da ogni frame delle fluide animazioni d’accompagnamento, dilungandosi perfino nei siparietti di entrata/uscita dalla zona di combattimento. I personaggi sono resi ineccepibilmente e portano con orgoglio la peculiare carica estetica fantasy tipica dello scenario nipponico.

Non bisogna infatti scordarci che parte del successo di Granblue Fantasy – in ogni sua declinazione – deriva proprio dallo stile artistico dettagliato e curato, proveniente nientepopodimeno che dall’unione di Hideo Minaba e Nobuo Uematsu: due figure storiche che hanno lavorato, tra gli altri progetti, a Final Fantasy V e IX. Un’eredità simile riesce a trasparire senza problemi grazie soprattutto alla cura con cui il motore di Arc System Works riesce a rendere i suoi elementi il più vicino possibile alla rappresentazione orientale, risultato che abbiamo ampiamente apprezzato con i paragoni fatti al tempo tra il manga e Dragon Ball Fighter Z.

In questo caso la magia del team si ripete senza problemi, creando un bilanciamento cromatico e creativo con i fiocchi. In particolar modo, la punta di diamante degli sforzi artistici arriva dai fondali delle Arene, assolutamente mozzafiato per il panorama e la composizione presentata, nonché per la dinamicità con cui interagiscono all’andamento dello scontro. Al momento manca però la transizione dello scenario con i colpi pesanti, una feature abbastanza gradita in questa tipologia di titoli.

Verdetto Preliminare

Granblue Fantasy: Versus non è un gioco tecnico e di certo non si prefigge come il prossimo dominatore dei picchiaduro competitivi. Piuttosto è un ottimo fighting-game votato a declinare nuovamente la particolare esperienza fantasy del marchio proprietario di Cygames. Un’operazione ascrivibile al puro fanservice, eppure abbastanza accessibile a livello di gioco da poter rappresentare un ponte tra la grande realtà di Granblue e il pubblico occidentale mai venuto a contatto con essa. Le premesse qualitative ottenuto con questa Closed Beta sono ben più che un segnale dell’eccellenza di Arc System, il quale conferma ancora una volta quanto una linea autoriale ben precisa e marcata possa essere una scommessa vincente.

Alla recensione andrà l’onere di analizzare quanto il prossimo Granblue Fantasy Versus possa effettivamente ritagliarsi un posto nel genere dei picchiaduro, o se rimarrà confinato alla nicchia dei già acquisiti fan del titolo mobile.