Giochi horror | I migliori del 2022
Il genere horror negli ultimi anni ha attraversato un momento di forte crisi. In particolar modo ci riferiamo ai tripla A, poiché è innegabile che la scena indie sia invece stata inondata di produzioni: dal boom di Outlast a giochi quali Friday the 13th: The Game. In questi ultimi anni, tuttavia, le cose sono un po’ cambiate, complice il ritorno in grande stile di Capcom e del maestro Shinji Mikami. Pare che la scena sia nuovamente pronta a regalare alcuni tra i migliori giochi horror di sempre, non possiamo che attendere fiduciosi buone nuove da questi talentuosi autori e case di sviluppo.
In questo articolo, dunque, andremo a selezionare i migliori giochi horror, esaminando gli ultimi sei anni di uscite, praticamente tutta la corrente generazione. Prima di cominciare, suggeriamo di dare un’occhiata anche ai migliori giochi narrativi.
I migliori giochi horror
- Resident Evil Village
- The Quarry
- Ghostwire: Tokyo
- Dying Light 2
- House of Ashes
- Alan Wake
- Little Nightmares II
- Resident Evil 2
- Resident Evil 7
- Remothered
- Alien Isolation
- The Evil Within
- Outlast

The Quarry

The Quarry, sviluppato da Supermassive Games, è un’avventura teen horror che consente ai giocatori di controllare diversi personaggi e decidere il loro destino attraverso diverse scelte morali. Insieme o con un gruppo di amici, quindi, avrete modo di gustarvi una più che soddisfacente esperienza horror, che riprende quanto di buono fatto con il popolarissimo Until Dawn e con la The Dark Pictures Anthology; un insieme di ingredienti sicuramente vincenti.
Se il genere horror e, più in generale, legato alla narrazione, è quello che preferite, beh, non avete scuse: The Quarry fa decisamente al caso vostro!
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Ghostwire: Tokyo

Il maestro Shinji Mikami non lo ha lavorato in prima persona: ha supervisionato il progetto e fornito supporto creativo al suo team, dichiarando infine che potrebbe essere stato per lui l’ultimo progetto horror al quale partecipare. Una notizia che scontenta tutti gli appassionati, dal momento che parliamo del Papà di Resident Evil. Detto ciò, Ghostwire: Tokyo è un intrigante open world a sfondo horror caratterizzato da un’ambientazione straordinaria e ricca di fascino. Una produzione inquietante e appassionante, che nonostante non stravolga il genere di appartenenza o la struttura open world utilizzata, stupisce e farà contenti gli appassionati dei migliori giochi horror in circolazione.
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Dying Light 2

È vero, è vero, Dying Light 2 non è un horror puro, non cerca di terrorizzare il giocatore con soluzioni ansiogene. È un action game divertentissimo, che fa del parkour la colonna portante dell’esperienza. Nonostante ciò, qualche momento di pura tensione talvolta salta fuori: la notte, ad esempio, il mondo di Dying Light 2 muta radicalmente, diventando pericolosissimo da navigare. Gli infetti, dunque, un po’ di timore riescono a trasmetterlo, e siamo certi che gli amanti del brivido, delle zombie story e dei momenti altamente adrenalinici troveranno pane per i loro denti.
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House of Ashes

Terzo capitolo della raccolta Dark Picture Anthology, House of Ashes è un horror cooperativo e story driven che permette di giocare sia in locale che online: fino a cinque giocatori in locale, un massimo di due online.
La particolarità è che, soprattutto in locale, ogni giocatore controllerà un personaggio diverso e sarà libero di compiere le sue scelte. Anche online, House of Ashes risulta essere un’avventura molto particolare: i due giocatori non dovranno necessariamente occupare la stessa porzione dello schermo; esattamente come in A Way Out, i giocatori potranno affrontare situazioni diametralmente opposte, nello stesso istante.
Amanti dell’orrore all’ascolto, approfittatene, l’esperienza è davvero curiosa. Inoltre, dovesse piacervi molto, è possibile recuperare una raccolta che contiene tutti e tre gli episodi rilasciati al momento, in attesa degli ultimi due.
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Alan Wake

Per quanto amato e imprescindibile, Alan Wake è un gioco controverso. Sarà forse per il suo sviluppo un po’ travagliato, per il tentato approccio open world poi ritirato in corsa… non lo sapremo mai, ciononostante qualcosa davvero non torna. In ogni caso, comunque, Alan Wake, decisamente più di Quantum Break, incarna lo spirito di Remedy: c’è un Sam Lake in forma e carico d’amore per la scrittura, un gameplay originale al punto giusto, sebbene un po’ ripetitivo, e un’esperienza che, nel complesso, scorre bene.
Quale miglior modo per recuperarlo se non acquistando la remastered pensata per le console di attuale generazione? Mancano RTX e HDR, ma il lavoro compiuto sul comparto grafico sembra discreto, considerando che l’engine utilizzato è rimasto il medesimo della versione originale.
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Resident Evil Village

Lo stiamo seguendo da un po’ di tempo e abbiamo approfondito molto tutte le demo rilasciate in questi mesi: Resident Evil Village promette di essere uno dei migliori horror degli ultimi anni.
Seguito del settimo capitolo, il quale ha riportato in auge la serie, Village ci mette ancora una volta nei panni dello stesso protagonista, Ethan Winters, questa volta alle prese con uno strano villaggio all’interno del quale regna paura e profondo terrore.
Come abbiamo avuto modo di vedere nelle due demo rilasciate, il gameplay è rimasto pressoché identico a quello del settimo capitolo, ma rifinito nelle dinamiche action. Le sparatorie, ad esempio, sono più fisiche e curate, e lo spostamento di Ethan più reattivo.
Se anche voi non vedete l’ora di scoprire tutto sulla nuova avventura horror di Capcom, potete acquistare una copia del gioco nei link qui sotto.
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Little Nightmares II

In uscita il prossimo 11 Febbraio, Little Nightmares II è il seguito di uno dei videogiochi horror più originali e acclamati della scorsa generazione.
Questo secondo capitolo è ovviamente rivolto ai giocatori che hanno già avuto modo di apprezzare il prequel, non a caso ritorna un’atmosfera – sempre meravigliosa – parecchio riconoscibile agli occhi degli appassionati.
Inoltre, per concludere in bellezza, segnaliamo la presenza di una modalità coop, la quale permette a due giocatori di affrontare insieme l’incubo.
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Resident Evil 2 Remake

Avete la vaga idea di cosa significhi diventare un classico per ben due volte? Nel lontano 1998, l’avventura di Leon e Claire terrorizzò e stupì ogni singolo possessore di PlayStation. Dopo l’ottimo primo capitolo ambientato a Villa Spencer, la saga si spostò prima nelle caotiche strade di Raccoon City e poi all’interno di quello che ad oggi è uno dei luoghi più iconici e presenti nella memoria collettiva dei giocatori: la stazione di polizia. Capite bene che, dopo il successo riscosso da questo titolo, l’annuncio del remake non poteva passare inosservato. Tutti lo aspettavamo con grandissima impazienza e, quando finalmente venne rilasciato, seguirono numerosi consensi positivi tra i quali anche il nostro, che chiaramente vi invitiamo a leggere.
Ebbene sì, dopo un Resident Evil 7 coraggioso e capace di riportare in auge il brand, ci pensò proprio Resident Evil 2 a riprendersi lo scettro, ormai da troppo tempo assente. Questa preziosa operazione di restauro non solo è capace di strizzare con intelligenza l’occhiolino ai fan, per i nuovi giocatori si pone come un’avventura del tutta nuova e soddisfacente, un mix perfetto di horror vecchio stile e meccaniche di gameplay appartenenti ai giorni nostri, nonostante la presenza di movenze un po’ impacciate le quali aumentano il disagio e l’insicurezza.
Se non vi è mai capitato di giocarlo, né l’originale e né il remake, ve li consigliamo entrambi, poiché l’uno non esclude l’altro; nonostante l’arrivo del remake, è sempre buona cosa non dimenticarsi del lavoro originale. Anzi, vi diremo di più: dipendesse da noi, inseriremmo in ogni operazione di questo tipo il lavoro originale, affinché tutti possano recuperarlo e magari apprezzarne ancora di più il lavoro compiuto. Oggi, tra l’altro, il remake si trova veramente a poco, quindi vi consigliamo seriamente di provarlo.
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Resident Evil 7

Arrivato in un periodo di assoluto sconforto per il franchise, il settimo Biohazard ha riportato sulla cresta dell’onda la serie, grazie ad un prodotto confezionato ad arte e capace di scimmiottare i primi Silent Hill e i classicissimi Resident Evil. La prospettiva, poi, subiva l’ennesimo cambiamento: dopo il passaggio dalle camere fisse alla terza persona, si è arrivati alla soggettiva, rendendo possibile un’esperienza horror da giocare persino in VR.
Anche la componente narrativa sa il fatto suo: superato un incipit tesissimo, bisognerà confrontarsi con una famiglia caduta in disgrazia, abbattuta da una piaga che lasceremo a voi il piacere di scoprire.
Parliamo di un must assoluto nel genere, quindi se non lo avete mai giocato, anche in vista di Resident Evil 8 vi consigliamo di farlo.
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Remothered

Sicuramente meno blasonata della serie di Resident Evil o dei nuovi intriganti progetti di Shinji Mikami, Remothered, l’avventura creata da Chris Darril e compagni, non poteva non essere inclusa in questo articolo.
Questo progetto nato con l’intento di omaggiare i grandi classici del passato (un po’ come l’ultima fatica di Invader Studios, Daymare: 1998), incarna l’essenza dell’horror anni 90’, ma ci costruisce attorno un racconto forte e ben strutturato, davvero capace di intrigare fino alla fine. Inoltre, ed è forse questo l’elemento che ce lo ha fatto apprezzare così tanto, scaccia con violenza ogni stereotipo tipico del genere, dal super poliziotto alla donna ben dotata. In Remothered controlliamo una signora comune e, più che strizzare l’occhio a videogiochi ben più blasonati, preferisce ispirarsi alla cinematografia, quindi a progetti come Non aprite quella porta, L’alba dei morti viventi e Saw – L’enigmista.
Il panorama videoludico italiano ha bisogno di progetti come questo, per cui fatevi un favore e provatelo.
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Alien Isolation

Donare ad Alien una trasposizione videoludica di tutto rispetto, non era facile. The Creative Assembly, le mente dietro lo sviluppo di Alien: Isolation, è riuscita a confezionare un prodotto solido dall’inizio alla fine, pieno di trovate entusiasmanti e di straordinari momenti di puro terrore. Uno degli aspetti più riusciti del progetto è infatti l’intelligenza artificiale dell’alieno, sempre imprevedibile e incapace di regalare momenti di tranquillità. Insomma, sarete sempre col fiato sul collo, pronti a saltare dalla sedia.
Davvero apprezzabile, poi, l’intero setting di gioco, menzione d’onore per le sequenze d’intermezzo e per lo straordinario sistema di illuminazione, efficace anche nella recente versione Nintendo Switch. Completano il pacchetto meccaniche old school e salvataggi limitati; un’esperienza survival meravigliosa.
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The Evil Within

Questa generazione di console non ha visto solamente il ritorno in grande stile di Capcom. Anche Shinji Mikami, Papà della saga di Resident Evil, è tornato – sotto l’ala di Bethesda – con una nuova IP: The Evil Within.
Da un punto di vista strettamente narrativo, l’avventura di Sebastian Castellanos, protagonista del gioco, ha una marcia in più rispetto a molti altri esponenti del genere: folle, malato e viscerale, il racconto di The Evil Within è estremamente peculiare e coraggioso, confonde l’utente dall’inizio alla fine, lo sorprende con delle ottime rivelazioni e lo terrorizza in molte occasioni. Inoltre, l’idea di affrontare tematiche delicate come la malattia, la cura e la schizofrenia, rende il racconto ancor più maturo e travolgente, specie se tutto questo lo viviamo attraverso gli occhi di un poliziotto in lutto e attaccato alla bottiglia. È infatti proprio questa la vera forza del gioco di Mikami: a differenza di altri titoli appartenenti allo stesso genere, non ci sono eroi o superstar, solamente uomini e sensazioni umane, così da facilitare il rapporto fra il giocatore e il protagonista. Fortunatamente, poi, a supporto vi è anche un gameplay sì, a tratti poco rifinito e grezzo, facendo affidamento un po’ troppo sul trial and error, ma capace anche di appagare.
È vero, il sequel The Evil Within 2 in certi aspetti è un prodotto sensibilmente migliore del suo predecessore, anche perché fu capace di scacciare completamente via il citazionismo in favore di una produzione più caratteristica e capace di distinguersi, sebbene non manchino i rimandi ad altri titoli. Si è perso però tutto quell’alone di mistero, le tematiche coraggiose e la presenza di un racconto folle e indimenticabile, per cui ci sentiamo di consigliarvi il primo capitolo. Una volta finito, del resto, potreste considerare l’acquisto del secondo.
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Outlast

Chiudiamo la nostra carrellata con un altro titolo appartenente alla scena indie, del resto l’horror si è prepotentemente spostato da quelle parti.
Sviluppato e pubblicato da Red Barrels, compagnia composta da persone in passato coinvolte nello sviluppo di titoli come Prince of Persia, Assassin’s Creed, Splinter Cell e Uncharted, Outlast venne apprezzato molto e si conquistò nel giro di poco tempo una fan base calorosa. Andò leggermente peggio il suo sequel, ma nonostante ciò riuscì comunque ad imporsi.
Sicuramente non vanta la cura di altri esponenti del genere, ma rimane un’esperienza consigliata a tutti gli appassionati.
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Come scegliere i migliori giochi horror
Come abbiamo anche ribadito in apertura, il genere horror, esattamente come quello degli stealth puri, si è un po’ perso negli ultimi anni. Nel recente periodo, sono più i giochi che provano ad ibridare una componente horror al loro interno, piuttosto. La nascita di veri e propri horror game tripla A è quindi meno diffusa ma, nonostante ciò, non mancano di certo esperienze degne di nota, assolutamente accostabili ai migliori giochi horror disponibili in circolazione.
Cosa sono i giochi horror?
Ma cosa sono i giochi horror? Beh, se non siete soliti affrontare giochi legati a questo genere, è lecito chiederselo. Del resto, complici anche i vari streamer e content creator, l’idea che potreste avere di questi giochi potrebbe essere davvero lontana dalla realtà. L’errore più comune, infatti, è pensare che siano dei titoli privi d’azione e nei quali si controlla un personaggio indifeso che deve fare di tutto per sfuggire dalle grinfie del super cattivone spaventoso. A volte è così, è vero, e titoli come Outlast o Alien Isolation si avvicinano a questa definizione, sebbene non la sposino del tutto.
D’altro canto, invece, ci sono giochi come Resident Evil o The Evil Within che, partendo da una base da action game, integrano al loro interno anche una componente horror e ansiogena. E sono quelli che vanno per la maggiore, almeno in ambito tripla A. Giochi di questa tipologia, inoltre, includono spesso tanto puzzle solving e backtracking: un continuo fare avanti e indietro nelle zone precedentemente esplorate dai giocatori, le quali mutano nel tempo offrendo nuove opportunità di esplorazione. Come intuibile, dunque, sono titoli ben variegati che, solo di rado, giocano ad essere una fuga costante e ansiogena dal nemico di turno. Occorre, banalmente, selezionare accuratamente il titolo più indicato al proprio palato, dopodiché, nonostante alcune moderne introduzioni e stacchi con il passato, sarete pronti a godervi alcuni tra i migliori giochi horror in commercio.
Un genere sempre meno presente e puro?
Lo abbiamo parzialmente accennato prima. Purtroppo, a causa anche di un mercato tripla A che fa sempre meno sconti e che tenta in tutti i modi di assecondare i capricci dei giocatori, stanno scomparendo sempre di più i titoli puramente accostabili al genere. Ciò che potete fare, qualora foste davvero interessati, è andare indietro nel tempo e recuperare grandi horror del passato come Silent Hill 2, oppure spostarsi del tutto nella scena indie, che vede – annualmente – l’arrivo di diverse produzioni interessanti. Outlast, tanto per fare un esempio, arriva proprio da quel mondo.
Tuttavia, anche esperienze meno paurose e maggiormente ibridate con altri generi riescono comunque a dire la loro nel panorama: lo dimostra Resident Evil 2 Remake e anche l’eccezionale Resident Evil 7, giochi sì non concentrati solamente sullo spavento, ma comunque degni di terrorizzare con creature ispirate, ottime ambientazioni e un eccellente sound design.
Come abbiamo selezionato i migliori giochi horror
Per selezionare quelli che sono i migliori giochi horror disponibili sul mercato ci siamo imbarcati in un viaggio temporale, pescando tutto ciò che di buono è arrivato nella scena horror. Abbiamo dato grande priorità ai nomi più in voga, ma non abbiamo assolutamente evitato la scena indie e i titoli meno conosciuti da chi naviga soltanto tra le vie dei tripla A. Inoltre, come già ampiamente descritto sopra e spinti dal mercato abbiamo – giocoforza – inserito titoli che potrebbero sembrare distanti dal genere, che hanno al loro interno soprattutto altre componenti, prima ancora di quella horror.
Scegliete pure i più adatti al vostro palato! Detto ciò, soprattutto ai più giovani tra di voi, suggeriamo di dare un serio e approfondito sguardo anche ai titoli del passato, che abbiamo raccontato e descritto all’interno di questo articolo. Ci riferiamo ad esperienze come il già citato Silent Hill 2.