Il Power Glove di Nintendo è appena diventato un controller Xbox

Un utente YouTube ha provato a collegare il Power Glove a una Xbox Series S. Il risultato finale? Non proprio incoraggiante.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Vi ricordate del Power Glove? Si trattava di un accessorio lanciato da Mattel, da utilizzare come controller per il NES. La periferica non fu un successo, ma nel corso degli anni quel particolare controller è diventato una sorta di feticcio del retrogaming. E da oggi funziona anche su Xbox Series S.

No, nessun revival. Nessuno ha prodotto un Power Glove 2.0, tutt'altro. In realtà questa sorta di esperimento è stato condotto da Will It Work e ha coinvolto un cavo USB che trasforma i controller per il NES in "controller generici". Il tutto è stato fatto passare attraverso il Titan One, una sorta di mappatore per i tasti delle periferiche che si vogliono collegare alle console di nuova generazione. Una volta completata la configurazione, l'utente dietro il canale YouTube è riuscito a far funzionare il tutto, anche se non proprio alla perfezione.

La mancanza di uno stick analogico (e soprattutto la scomodità nei controller) dimostrano quanto questo esperimento non sia proprio utile. Come dimostrato dal video che trovate poco più in basso, Halo Infinite risulta praticamente ingiocabile. Shredders, un gioco di snowboard decisamente più semplice, è in realtà più facile da manovrare, ma ovviamente scomodo. Anche per via della non totale precisione del Power Glove, già oggetto di un'altra sperimentazione di It Will Work, che provò a collegare il controller a Nintendo Switch, con risultati abbastanza pessimi.

Esperimento fallito? A quanto pare sì. Se siete possessori di un Power Glove, il nostro consiglio è quello di non provare a collegarlo alla vostra Xbox Series S. Probabilmente questo particolare controller è destinato a rimanere una reliquia del passato, appartenente a un'epoca in cui i videogiochi erano ben più semplici. Forse in futuro ci sarà spazio per simili controller, magari abbinati anche alla realtà virtuale, ma a oggi è molto improbabile che funzionino nella maniera corretta.