Jupiter and Mars, recensione di un'avventura nell'oceano in VR

Jupiter and Mars è un'avventura in VR che ci porta nei fondali dell'oceano per liberare le acque dalle tecnologie abbandonate dagli umani.

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a cura di Mario Petillo

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Nel 1993, quando alcuni di noi erano nati da pochissimo, su Sega Mega Drive arrivava Ecco the Dolphin, videogioco con protagonista Ecco, un delfino in grado di utilizzare dei poteri quasi magici per liberarsi degli ostacoli che gli bloccano la strada. Oggi, Jupiter and Mars sembra intenzionato a rievocare quell'atmosfera oceanica, con l'aggiunta di un'esperienza in VR, per impreziosire la nostra immedesimazione nei panni di un delfino, animale che nei videogiochi non ha mai avuto eccessiva fortuna.

Ci sono tante similitudini tra Jupiter and Mars ed Ecco the Dolphin, a partire dal sonar, che vi ritroverete a utilizzare in maniera abbastanza copiosa per identificare non solo gli oggetti, ma anche per segnalare a Mars, vestendo i panni di Jupiter, gli oggetti da colpire, che siano essi delle grate da abbattere o delle ostriche da aprire. Così come per Ecco, anche il tandem di delfini che adesso troviamo su PlayStation VR ha una missione particolare da portare a termine: saremo chiamati infatti a risolvere l'ordine naturale dell'oceano, una missione abbastanza grande per due soli delfini, ma sicuramente più contenuta di quanto raccontato per Ecco, che all'improvviso si ritrovava a essere l'ultimo della sua specie e costretto a combattere delle misteriosi specie avversarie chiamate Vortex.

L'uomo ha abbandonato la Terra

Ci ritroviamo in un futuro nel quale gli umani hanno completamente abbandonato la Terra a causa del surriscaldamento globale, che ha portato la maggior parte del pianeta a sprofondare sott'acqua. Il risultato è che le città più grandi e tutti i tipi di tecnologie vengono lasciate sott'acqua, rendendo così difficile l'esistenza alle creature marine. Il compito di Jupiter e Mars, a questo punto, sarà quello di amplificare un messaggio eco-sostenibile ed eco-compatibile che tanto sta caratterizzando questi ultimi due anni della nostra vita: nessuno vi spingerà a imporvi tale tematica, ma sarà impossibile per non farci caso e non leggere il sottotesto di quello che viene raccontato in questa esperienza, che ha tanto di non detto e pochissimo di effettivamente esplicito, lasciandosi andare in un'esperienza che in alcuni momenti sembra più rilassante che pronta ad affrontare una tematica forte ed attuale. Ovviamente non c'è da ricercare l'aspetto negativo di tale scelta, perché avere una storia con sé permette di avere un movente per procedere nell'avventura, che altrimenti si potrebbe benissimo confondere con un viaggio nell'Oceano e null'altro.

Jupiter and Mars, però, non è un gioco nel quale dovrete visitare l'oceano, non siete qui per fare i turisti. Il vostro obiettivo principale sarà quello di trovare le macchine da disattivare, per ristabilire la tranquillità negli oceani, coì come dovrete andare a liberare delle creature, tra tartarughe e granchi che sono rimasti rinchiusi in trappole e annesse. Sfruttando l'open world a disposizione, quindi, avrete modo di esplorare tutti i fondali, utilizzando numerosissime volte il vostro sonar e lanciando Mars verso ogni oggetto che può essere utilizzato o colpito. Sarà possibile anche utilizzare un impulso per spostare delle creature che finiscono per infastidirci o che possono essere effettivamente dannose, come le meduse. C'è da dire che sebbene gli ambienti siano grandi e vasti da esplorare, sono tutti vuoti, il che non solo intristisce l'occhio, ma rende anche abbastanza confusa la situazione attorno a voi, che non vi darà riferimenti nella vostra esplorazione. Al di là di qualche roccia da distruggere, quindi, a volte l'interazione con l'ambiente viene completamente annullata, così come gli avversari saranno sempre gli stessi, meduse e meduse, senza grande varietà.

Jupiter and Mars, delfini curiosi

Durante la nostra avventura sarà possibile sbloccare nuove abilità, tra cui anche il nuoto più velocizzato e anche la distruzione di oggetti più resistenti, per aumentare l'interazione ambientale. Così facendo aprirete dei nuovi percorsi, anche nei livelli precedenti, fomentando un po' di backtracking, pensato per aumentare la rigiocabilità nelle aree già visitate. Sicuramente qualche abilità in più avrebbe fatto piacere, soprattutto perché i due delfini sembrano volere, ma non potere, facendo un passetto in avanti verso lo sci-fi suggerito già dallo stesso plot, ma timidamente, senza voler esagerare. E anche l'esperienza a in VR trasmette questa sensazione, perché Jupiter and Mars, una volta dismesso il visore Sony, regala la stessa esperienza che dà nella sua versione in realtà virtuale. Indubbiamente il fattore meraviglia si sente, è tangibile, perché vi ritroverete immersi nell'oceano, soprattutto se inizierete a guardarvi intorno, ma noterete anche qualche incertezza tecnica che spinge l'atmosfera a una stonatura generale: se vi avvicinerete troppo a Mars questi inizierà a muoversi a scatti, se invece inizierete a nuotare a filo d'acqua l'intero fondale sparirà immediatamente, restituendovi una piatta tavola azzurra, annullando l'effetto trasparenza. Tutti aspetti che fanno storcere il naso a un'esperienza che avrebbe dovuto ovviamente puntare esclusivamente sull'aspetto tecnico, restituendoci un'avventura unica e mozzafiato, che però invece pecca in alcuni aspetti pregnanti.