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a cura di Alessandra Borgonovo

Prima dell'avvento del reboot nel 2013 ci fu un momento in cui Crystal Dynamics prelevò Lara dal suo indiscusso genere d'azione in terza persona per spostarlo verso uno sparatutto isometrico che permetteva inoltre a un secondo giocatore di unirsi alla partita.

Stiamo parlando del precursore di Lara Croft e il Tempio di Osiride (Guardian of Light, per chi se lo stesse domandando) ma abbiamo deciso di citare questo perché rappresenta l'evoluzione della formula arcade proposta: i giocatori passano da due a quattro, il mondo era più grande e valorizzato da un buon backtracking. Ancora di più rispetto al primo, questo sequel pone l'enfasi sì sugli enigmi ma soprattutto sulla cooperazione, rendendolo di fatto un'esperienza poco appagante se giocata da soli. Lara s'inserisce nei party game.


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