Pad alla mano

Sono occorsi otto mesi di progettazione supplementare ad Enemy Territory: Quake Wars prima di sbarcare su Xbox 360, un periodo di tempo più che sufficiente per convertire un titolo di qualità senza sciuparlo in malo modo. Splash Damage ed id Software ci hanno provato, ma il risultato finale è alquanto discutibile.

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a cura di Tom's Hardware

Pad alla mano

Per una FPS multigiocatore, l'adattamento console è sempre una scommessa assai rischiosa. Il genere FPS - si sa - è ben noto per essere più pratico e piacevole da controllare con un mouse e una tastiera, piuttosto che con un semplice pad. Trovare il giusto compromesso per la configurazione dei tasti, quindi, è stato l’aspetto che ha richiesto il maggior impegno da parte degli sviluppatori. Il risultato, a conti fatti, è ammirevole, esprimendo una buona struttura sia in gioco, sia nella navigazione dei menu. Istintivo ed ergonomico, il gameplay è fluido e facile da assimilare. I grilletti attivano le azioni principali, mentre i tasti sono utili per la navigazione nell'inventario. La croce direzionale, da parte sua, permette di visualizzare la mappa, i punteggi o impartire semplici ordini.

Fin qui tutto gira alla perfezione, ad eccezione della mira. ETQW è conosciuto per offrire armi di una precisione diabolica e a debole dispersione dei proiettili. Questa versione Xbox 360 offre la stessa resa che, accoppiata all'auto-mira attivabile nelle opzioni, favorisce lunghe sedute di sniping… ma armati di una gatling. Un po' troppo semplice, quindi, sterminare i propri nemici da una posizione sopraelevata, con vista certa sul punto di respawn. Quest'ultimo si trasforma rapidamente in un cantiere di cadaveri, generando parecchia frustrazione negli sconfitti e un’ovvia autocelebrazione nei vincenti.