Mario + Rabbids Sparks Of Hope: Rayman in The Phantom Show | Recensione

Mario + Rabbids Sparks Of Hope: Rayman in The Phantom Show mostra, ancora una volta, le enormi qualità produttive di Ubisoft Milan.

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a cura di Andrea Maiellano

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In merito alla qualità di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, penso che la recensione pubblicata precedentemente, sia più che sufficiente per spiegarvi il perché, il secondo capitolo della IP targata Ubisoft Milan, sia una di quelle esclusive imprescindibili per tutti i possessori di un Nintendo Switch.

Per quanto riguarda, invece, i DLC usciti successivamente, se l’ottimo lavoro svolto da Ubisoft Milan con l’espansione Donkey Kong Adventure, rilasciata per il capitolo precedente, non fosse stato sufficiente a convincervi ad acquistare la Gold Edition di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, posso dirvi che i primi due contenuti legati a questo ricco, quanto atipico, season pass, si sono rivelati, come da tradizione per lo studio, di ottima fattura e che con quest’ultima espansione, Rayman in The Phantom Show, Ubisoft Milan si è dimostrata una garanzia di qualità, sia contenutistica che qualitativa.

Per quanto sia indubbio che l’amore dei videogiocatori di una certa età verso Rayman, sia ancora sconfinato, è anche vero che si tratta di un personaggio che è da diverso tempo che si ritrova in panchina. Non fraintendetemi, Ubisoft gli dedicò due fra i più bei platform bidimensionali mai creati (Rayman Origins e Legends) ma è anche vero che, in virtù di uno scarso interesse da parte dei giocatori più giovani, la celebre melanzana è fuori dalle scene da oramai troppi anni (e no… i titoli mobile non li considero).

Dare in mano un personaggio del genere al team che ha saputo fare breccia nel cuore di Nintendo, quindi, era la soluzione migliore per Ubisoft. Innanzitutto i Rabbids nacquero proprio come dei deliranti antagonisti dell’iconica melanzana; successivamente, questo peculiare ritorno alle origini dei Rabbids, unito all’’elevata qualità di questa espansione, potrebbe tranquillamente aprire le porte a dei validissimi spin-off, capaci di portare avanti l’ottimo game design della serie e permettendo di sperimentare su fronti diversi.

Procedendo con ordine, Rayman in The Phantom Show vede come protagonisti Rabbid Mario, Rabbid Peach e, ovviamente, Rayman, i quali verranno contattati niente meno che dal Fantasma, il boss più apprezzato del primo capitolo della serie, il quale ha bisogno di nuove stelle per risollevare le sorti del suo palinsesto televisivo. Ovviamente le prime fasi dell’avventura virano tutte su una serie di siparietti comici basati sulla diffidenza di Rayman verso i due protagonisti del gioco principale, virando poi su tutte quelle situazioni no-sense, generate dalla totale assenza di senno, delle versioni coniglio di Mario e Peach.

Non vi nego che la storia è meno impattante, e divertente, di quella offerta dal gioco base ma non si discosta da quanto realizzato con, bene o male, tutte le espansioni che abbiamo visto nei due capitoli di questa serie. Si tratta per lo più di episodi stand-alone, votati al delirio e pensati per introdurre meccaniche di gioco nuove e capaci di offrire, innanzitutto, varietà al giocatore. In questo, Rayman in The Phantom Show, è un vero e proprio campione, al punto da avermi convinto del fatto che potrebbe meritarsi un titolo strategico stand-alone.

A differenza dei protagonisti dell’avventura, Rayman non ha a disposizione gli Sparks, ma può cambiare costume a piacimento, sfruttando tutta una serie di poteri dedicati che gli permettono di generare combo a dir poco letali, oltre che a offrire un ottimo spunto per il futuro. I poteri della iconica melanzana spaziano dall’elementale fino alla capacità di piazzare torrette nell’area per presidiare una porzione di mappa. A tutto questo si aggiunge la peculiare capacità di Rayman di sfruttare degli anelli flottanti, per spostarsi all’interno delle varie planimetrie in maniera più rapida, superando agilmente certi ostacoli e coprendo distanze maggiori.

Ovviamente tutte queste inedite abilità, sono state sfruttate all’interno di una serie di livelli creati appositamente attorno a questi ultimi, dove la presenza di Rabbid Mario e Rabbid Peach, si rivela, quasi, complementare e studiata più per valorizzare i poteri di Rayman, piuttosto che per ricoprire un ruolo principale nelle varie battaglie.

Sia chiaro, questo non è assolutamente un aspetto negativo, considerando la potenza dei due personaggi e, anzi, riesce a bilanciare meglio l’azione di gioco e a mostrare chiaramente l’ottimo lavoro di level design svolto dal team di sviluppo.

Rayman in The Phantom Show, infatti, non è un contenuto iniziale e, per quanto sia giocabile senza aver finito la campagna principale, risulta chiaro fin da subito che la difficoltà è tarata maggiormente verso l’alto, chiedendo silenziosamente ai giocatori di aver raggiunto un certo grado di conoscenza delle meccaniche di gioco più avanzate.

Tutti questi aspetti fanno si che Rayman in The Phantom Show, sia un’espansione molto più che convincente, capace di risultare bilanciata, appagante e, come da prassi per Ubisoft Milan, curata in ogni dettaglio.

Se dovessi muovere una critica al lavoro svolto, o meglio una sbavatura tanto necessaria quanto evitabile, la appunterei ai combattimenti minori, quelli che potrebbero essere evitabili in qualsiasi altro contesto ma che, in virtù dell’avere un personaggio totalmente inedito, risultano indispensabili per farmare un po’ di esperienza extra.

Al netto di questo aspetto, tutto è stato curato sotto ogni aspetto. Dalla longevità dell’espansione, alle migliorie applicate agli enigmi presenti nelle mappe esplorabili fino alla direzione artistica, capace di tirare fuori in maniera encomiabile lo spirito del Rayman che abbiamo tanto amato e inserirlo in un universo che lo ha estromesso nel corso degli anni per il troppo successo ottenuto dagli altri personaggi.

In poche parole, se avete ancora voglia di giocare a Mario + Rabbids Sparks Of Hope, e non avete acquistato il Season Pass, il consiglio è quello di gettarvi a occhi chiusi per lo meno su questa ultima espansione. Se, invece, stavate solo aspettando la conferma di aver dato fiducia agli sviluppatori giusti, lasciate pure qualsiasi altro titolo stiate giocando in questo momento e dedicate un paio di giornate a Rayman in The Phantom Show, ne rimarrete estasiati.