Il divertimento raddoppia in multigiocatore

Anteprima della campagna single player e della modalità multigiocatore di Medal of Honor: Warfighter, il nuovo sparatutto di Electronic Arts. Riuscirà a dare filo da torcere a Call of Duty Black Ops 2? Scopriamolo insieme in questa preview!

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a cura di Tom's Hardware

Il divertimento raddoppia in multigiocatore

È sbagliato dire che tutti gli FPS sono uguali, però non si può negare che una caratteristica quasi sempre costante è la presenza di una campagna single player che sembra quasi creata per far venire l'acquolina in bocca ai giocatori, in attesa che si cimentino con le partite multiplayer.

Medal of Honor: Warfighter - Clicca per ingrandire

Medal of Honor: Warfighter non sembra fare eccezione a questa "sacra" regola e mostra il meglio di sé nella modalità multigiocatore. Mentre il suo predecessore offriva un multiplayer sviluppato da un altro team (DICE) e con un motore diverso (Unreal Engine 3) questa nuova opera rappresenta un taglio netto con il passato. L'intero gioco è infatti stato sviluppato da Danger Studios (che nel Medal of Honor del 2010 curava soltanto la parte single player) con il motore Frostbite 2, un vero toccasana per gli appassionati di battaglie virtuali in prima persona.

Tuttavia in questa anteprima della modalità multiplayer ci siamo concentrati sulle meccaniche di gioco e sulle novità introdotte dagli sviluppatori, e anche se con tastiera e mouse in mano la sensazione è quella di trovarsi davanti a Battlefield 3, ci sono diversi fattori che ci ricordano di essere alle prese con un altro gioco.

Cominciamo dalle squadre, e dalla peculiarità di questo gioco, il cosiddetto Fireteam. Questo sistema vi permetterà di avere sempre sotto controllo un vostro compagno, che di fatto diventerà il vostro miglior alleato sul campo di battaglia. Grazie a un sistema di tag e di rappresentazione tridimensionale potrete vedere in qualunque momento che cosa sta facendo il vostro partner, se ha bisogno di essere curato o se invece necessita di munizioni. Una novità gradita e che pensiamo possa alterare un po' gli equilibri rispetto ai soliti sparatutto.

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Le classi disponibili permettono di scegliere con cura il proprio stile di gioco, a seconda che si preferisca combattere a distanza ravvicinata o in modo più diretto e "brutale". Ognuna ha i suoi punti di forza e di debolezza e raramente ci si trova davanti a situazioni in cui bisogna scegliere necessariamente una classe particolare. La sensazione è che un giocatore abile può avere la meglio sui propri avversari adottando un approccio differente a seconda della classe usata.

Si passa dal classico cecchino, con il fucile di precisione e le mine, allo Spec Ops, agile specialista degli scontri corpo a corpo con la possibilità di individuare i nemici grazie al visore termico. Il demolitore è invece una sorta di lento "carro armato" ambulante, che può ridurre notevolmente il danno abbassando la visiera della sua maschera di ferro - ma questo abbassa la visibilità. Le altre tre classi sono l'assaltatore, con un lancia granate, l'heavy gunner, che potrà piazzare un supporto per il fucile, e il point man, capace di di sbloccare una modalità per aumentare i danni e la resistenza ai colpi nemici.