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a cura di Michele Pintaudi

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Avete mai fatto caso a come, spesso, basti nominare un genere videoludico per richiamare immediatamente alla memoria uno o due titoli in particolare? Pensiamo ad esempio al genere First Person Shooter: in automatico ecco che ai giocatori più giovani verranno in mente Call of Duty e Battlefield. Oppure al genere avventura grafica, a cui vengono subito accostati capolavori come Monkey Island o Broken Sword.

Se parliamo di giochi di calcio, nello specifico, sono due i titoli a cui viene spontaneo pensare: FIFA e PES. Due concezioni differenti di uno stesso sport, che negli anni si sono evolute di pari passo attirando fette di pubblico sempre più imponenti e portando il concetto di videogioco sportivo a un livello ogni anno più elevato. Perché Electronic Arts e Konami hanno fatto proprio questo: sono riuscite in tempi e modi diversi a dar vita a fenomeni globali che, piacciano o meno, hanno segnato da un certo punto di vista la storia di questo medium.

Come per gli esempi citati in apertura è però chiaro che no, non si tratta degli unici esponenti del genere che rappresentano. Parlando di FPS sono infatti decine e decine i titoli capaci di lasciare un segno nel cuore dei giocatori, e lo stesso discorso vale per le avventure grafiche e sì, anche per i giochi di calcio. Quello che vogliamo fare oggi è perciò molto semplice: vogliamo ripercorrere sprazzi di storia di un genere al quale tanto, troppo spesso vengono accostati soltanto due titoli, per riscoprire alcune perle oltre agli immortali FIFA e PES. Siete pronti?

FIFA e PES, ma anche…

1993 e 1994: due annate in cui molti di voi saranno probabilmente nati, e in cui qualcun altro stava già muovendo i primi passi come videogiocatore. Per chi non l’avesse capito si tratta degli anni di debutto delle due serie che hanno rivoluzionato il concetto di videogioco di calcio, ovvero rispettivamente FIFA e PES. Sembra passato così poco tempo ma, con una veloce comparazione tra passato e presente, è evidente quanto in realtà stiamo parlando quasi di due epoche diverse. Qualcuno potrebbe anche arrivare a definire “troppo” il livello che il duopolio EA e Konami è stato in grado di raggiungere: un livello che va a rasentare sempre di più quel realismo di fondo che, a tratti, ci fa quasi dimenticare di avere a che fare con un videogioco.

La storia dei giochi dedicati al mondo del calcio inizia però molto, molto prima di questi due colossi. È il 1978 infatti quando troviamo Fussball: una console tascabile progettata da Mattel che offriva, complice anche una serie di limiti nella programmazione, un livello di sfida incredibilmente alto. È con Atari Soccer, uscito appena due anni dopo, che si gettano le basi per quelli che saranno i giochi di calcio da lì in avanti. Con un’interfaccia semplice e quantomai minimale, il gioco riuscì infatti a catturare l’attenzione di un pubblico molto ampio raggiungendo risultati molto importanti in termini di vendite. La storia dei videogiochi calcistici, insomma, inizia proprio qui.

Negli anni troveremo poi come anticipato molte concezioni diverse di quello che, a conti fatti, è e resta uno degli sport più amati e seguiti al mondo. Nel 1989 esce Kick Off del designer italo-britannico Dino Dini, un titolo davvero senza tempo e capace di introdurre qualche altra piccola novità mai vista prima. A differenza della maggior parte degli altri giochi di calcio, infatti, il movimento della palla avviene qui in modo più realistico, con quella che possiamo definire un’introduzione primordiale della fisica del pallone all’interno di un videogioco. La serie otterrà un grande successo, che porterà alla realizzazione di diversi seguiti e addirittura di un’edizione speciale per i Mondiali 1990 dal titolo Franco Baresi World Cup Kick Off.

Sempre negli anni Novanta troviamo poi un’altra serie capace di segnare la storia di questo genere come poche altre: Sensible Soccer, realizzata dalla software house inglese Sensible Software allora nota al pubblico per titoli come Parallax, Wizball e Mega Lo Mania. Con gli anni si è andato a costruire un vero e proprio culto intorno alla serie iniziata nel 1992, tanto da spingere un gruppo di appassionati a dar vita Sociable Soccer: progetto inizialmente fallito su Kickstarter ma che, dopo anni di lavori tutt’ora in corso, sembra avvicinarsi finalmente a qualcosa di concreto e soprattutto che sia capace di rievocare la magia del gioco originale.

A metà anni Novanta accanto a colossi come FIFA e PES, quest’ultimo inizialmente noto con il nome di International Superstar Soccer, troviamo poi tanti altri titoli alcuni dei quali finiti però parzialmente nel dimenticatoio. Vi ricordate ad esempio di Actua Soccer? Uscito nel 1995 e sviluppato da Gremlin Interactive, il gioco offriva una simulazione calcistica di primissimo livello per il periodo: si trattava infatti del primissimo gioco a utilizzare un motore grafico completamente in tre dimensioni, servendosi peraltro della tecnologia motion capture per rendere il tutto ancora più realistico.

Spostandoci su un fronte maggiormente arcade, è impossibile non citare Virtua Striker di SEGA. Il primo capitolo della serie, pubblicato in occasione dei Mondiali 1994, offriva un’esperienza di gioco semplice ma al contempo davvero dinamica: bastavano appena tre tasti, infatti, per ritrovarsi completamente immersi in una partita di calcio a rievocare tutte le emozioni di questo fantastico sport. L’ultimo capitolo della serie, Virtua Striker 4, è uscito nel 2004 seguito un paio d’anni dopo da una versione migliorata per celebrare quei Mondiali 2006 che noi italiani ricordiamo sempre con piacere.

Per chi invece preferisse approcciarsi al calcio da un’ottica più gestionale la scelta, ovviamente, ricadrebbe subito su Football Manager: una serie storica e tutt’ora in corso, iniziata nel lontano 1982 con un titolo pubblicato su ZX Spectrum e, dopo diversi stop, costantemente presente dal 2005 ai giorni nostri. Nel mezzo troviamo Championship Manager, conosciuto in Italia con il nome di Scudetto, sempre a opera dei britannici di Sports Interactive. Una serie con il quale si è man mano costruito un database di squadre, giocatori e allenatori dalle dimensioni mastodontiche: un progetto senza fine che, anche grazie all’aiuto della community, diviene ogni anno sempre più impressionante.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

Guardando al passato, insomma, abbiamo la conferma di come “gioco di calcio” significhi ben più dei soli FIFA e PES: il duopolio EA/Konami difficilmente verrà minacciato da altri concorrenti, ma le alternative non sono comunque mai state da sottovalutare. Anzi, molte di queste hanno poi ispirato molto di ciò che oggi apprezziamo ogni anno proprio all’interno dei due videogiochi di calcio più celebri.

Avete mai sentito nominare I Play 3D Soccer? Si tratta di un titolo tutto italiano, pubblicato da Simulmondo nel 1991 per Atari St, Amiga e Commodore 64. La particolarità? I giocatori potevano vestire i panni di un singolo calciatore, con un’immersione all’interno del gioco mai vista prima di allora. Ci si immedesimava insomma non più in una squadra, ma in un solo fuoriclasse parte di un team più grande con cui collaborare per vincere ogni partita.

Una dinamica che ricevette molta approvazione da parte di critica e pubblico, e che venne poi ripresa da Libero Grande di Namco: titolo del 1997 in tre dimensioni che andava in qualche modo a migliorare ulteriormente questo aspetto del gioco, e che è ancora oggi ricordato come uno dei titoli a tema calcistico più innovativi che siano mai stati concepiti. Da PES 2009 verrà poi introdotta l’apposita modalità “Diventa un mito”, dove creare o vestire i panni di un singolo calciatore durante tutta la sua carriera tra club, nazionale e tutto ciò che riguarda la vita dentro e fuori dal campo. Tutto questo per dire che sì, Konami deve davvero molto a tante piccole sperimentazioni messe in atto in passato da altre realtà del settore. EA Sports non è certo rimasta a guardare e ha deciso da qualche anno di proporre la medesima modalità, adottando un approccio maggiormente improntato alla narrazione e intitolandola “The Journey”.

Il bello del videogioco è che ce n’è davvero, ma davvero per tutti i gusti… Anche parlando di calcio! FIFA Street ne è un esempio quantomai lampante con i primi tre capitoli, usciti tra il 2005 e il 2008, capaci di attirare una buona fetta di pubblico interessata a un calcio da strada più improntato verso freestyle e skills. Il franchise verrà riproposto con scarso successo nel 2012, per poi “rinascere” all’interno di FIFA 20 come modalità a sé stante: quel Volta Football che, se a molti non ha ancora convinto, rappresenta comunque un modo diverso di concepire il gioco del calcio.

Negli anni qualcuno ha provato in ogni caso a intromettersi nel duopolio messo in atto da FIFA e PES, ma sempre con scarsi risultati. È il caso di Pure Football, titolo che molti di voi avranno probabilmente rimosso ma che a suo tempo ricevette un’ampia copertura da parte della stampa di settore. Del resto stiamo comunque parlando di un titolo targato Ubisoft, che intendeva così fare il suo ingresso in un genere che finora non aveva mai esplorato: il nome e la risonanza dell’azienda lasciavano presagire grandi cose, ma a conti fatti il tutto si tradusse in un titolo privo di mordente e bollato come totalmente inconsistente dal pubblico.

Chiudiamo con un titolo tutto italiano, sviluppato dal team fiorentino Open Lab: Football Drama, uscito su diverse piattaforme a partire dal 2019 e in grado di rappresentare un modo completamente diverso di concepire il genere dei giochi di calcio. L’approccio è qui quasi totalmente narrativo: vestiremo infatti i panni dell’allenatore Rocco Galliano, trovandoci ad affrontare la sua vita come coach e come uomo, e a prendere scelte determinanti dentro e fuori dal campo.

Chiaramente no, non possiamo né tantomeno abbiamo la pretesa di riuscire a elencare tutti i giochi di calcio della storia che non siano FIFA e PES. È per questo motivo che vi lasciamo invitandovi a dirci la vostra: quali sono i titoli di questo genere a cui siete più affezionati? E quali vi farebbe piacere rivedere, magari in una veste del tutto nuova?

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