Pokémon, le generazioni cambiano e noi rimaniamo gli stessi

Il brand di Pokémon si avvicina alla nona generazione, e noi rimaniamo sempre gli stessi. Desiderosi di nuove avventure!

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a cura di Giuseppe Licciardi

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Questo è uno di quegli articoli dove dovremmo concentrarci su un problema specifico, forse però, non ci riusciremo e molto probabilmente ci faremo prendere dalla nostalgia. A volta è davvero una canaglia questa sensazione. E forse Pokémon è uno di quei brand sul quale più ha effetto. Eppure sarei curioso di capire in quanti di voi la provino, ogni qualvolta sentono quelle note, oppure un tema principale. Ci sono almeno tre generazioni diverse che sono cresciute con il brand in fasi molto distinte, della lunghissima vita dei mostriciattoli tascabili. E' quasi incredibile essere arrivati alle porte della nona generazione e accusare il colpo, anche perché, guardiamoci negli occhi e parliamoci con il cuore in mano, ultimamente non ci ha trattato benissimo Pokémon Company. Il capitolo Leggende Arceus è stato....è stato... si insomma dai, è andato.

Tra fan che sono rimasti delusi e chi invece ha apprezzato anche la volontà di provare qualcosa di diverso che negli ultimi anni sembrava assolutamente impossibile da vedere in casa Game Freak. Ovviamente il capitolo leggende Pokémon al momento sembra essere chiuso, con due titoli in uscito solo quest'anno, in realtà, Pokémon Company ha un po' dimostrato di voler capitalizzare bene la volontà dei giocatori di tutto il mondo e la loro fame di mostriciattoli tascabili. Ma di questo non ne parleremo a lungo, su questi lidi abbiamo già parlato a lungo del capitolo Leggende Arceus, sia in fase di recensione che con qualche approfondimento fatto nel corso delle settimane successive al lancio.

Dove arriviamo oggi con Pokémon?

Il punto focale di oggi sarà quanto in realtà il brand stia accusando il colpo durante questi ultimi anni e quanto invece ci sarebbe bisogno di un vero gioco di Pokémon che prenda un po' di cose dal passato rimescolate magari con una nuova voglia di sorprendere i giocatori. Leggende Arceus ad esempio era un ottimo banco di prova per capire come il pubblico potesse rispondere ad una visione più "aperta" delle avventure, non è un caso infatti che sia stato studiato ad hoc per uscire prima di Scarlatto e Violetto, e palesemente con una struttura staccata dai titoli di nona generazione.

D'altronde Spada e Scudo risalgono al 2018 e di solito lo studio di una nuova generazione arriva sempre all'uscita della precedente di conseguenza possiamo immaginare che una volta avute le basi per Scarlatto e Violetto, Game Frek insieme a TPCI abbiano ovviamente pensato che era l'ideale creare una nuova serie di giochi che prendesse un po' dalla nuova visione, facendoci però immergere all'interno di una mappa completamente distante da noi anche a livello temporale. Abbiamo vissuto il passato e sembra quasi che nei prossimi titoli ci sarà anche un po' di futuro.

Vi dirò la verità, sono molto curioso da quello che uscirà da questa nona generazione, d'altronde la serie principale ha bisogno davvero di respirare una ventata di aria fresca, ma ovviamente davanti a se ha ancora tanti paletti, non solo a livello di idee ma anche e soprattutto a livello tecnico. Perché si, qui ovviamente scoperchio il vaso di pandora, ma è normale che arrivati alle soglie del 2022 non possiamo fare altro che alzare gli occhi al cielo e pregare Arceus che avvenga un miracolo e da un giorno all'altro ci arrivi la fatidica notizia che farà saltare di gioia tutti noi.

La speranza è l'ultima a morire

Ma continuate a sperarci perché è molto probabile che quel giorno non arrivi mai, e come dico sempre io TPCI non può permettersi di fermare una macchina da miliardi di dollari l'anno. Game Freak è troppo importante per il successo del brand e dai design delle nuove creature dipendono troppe troppe realtà. Basti pensare al merchandise che ormai ricopre la maggior parte dell'introito, oppure alle carte, diventate ormai materiale di culto per ogni collezionista che si rispetti, insomma non è semplice poter applicare le leggi del mercato di un tripla A anche a Pokémon.

Quindi come si fa? Ragazzi, io non lo so e mi piacerebbe avere la risposta perfetta, non tanto per chi si approccia ora al brand, ma per tutti quelli che come me, seguono da sempre. Si sono innamorati da bambini e un po' come Tajiri, amavamo le avventure e l'ignoto, volendo solo scoprire cosa ci fosse aldilà del mare e dell'erba.

Pokémon Scarlatto e Violetto invece cosa ci porteranno di nuovo? Dai trailer che abbiamo visto in effetti è molto probabile che visiteremo una delle regioni più grandi mai create da Game Freak, d'altronde la mappa ufficiale di Paldea nasconde poco, e la dinamica open world lascia poco spazio all'immaginazione. Tanti biomi, diverse storyline e soprattutto tanti segreti che ci permetteranno di puntare i riflettori anche sul modo che Game Freak ha di vedere un'avventura open world che ha come protagonisti i Pokémon. Quanto saranno caratterizzate bene le tre diverse route di gioco e soprattutto andranno tutte nella stessa direzione? Oppure per completare il gioco basterà portarne a termine una soltanto? Le domande in un titolo con cosi tante novità, ovviamente si sprecano, è pur vero che differentemente dai titoli precedenti abbiamo un impianto ludico che si dovà per forza di cose basare su quella che è la scelta del giocatore. D'altronde fino a Spada e Scudo, avevamo i nostri percorsi (più o meno lineari) che ci portavano verso la nuova cittadina.

Qui invece saremo liberi di esplorare dal momento zero, e ancora di più, stimolati dall'avere un "mezzo di trasporto" (e qui potremmo discutere ore sui leggendari, se volete lo facciamo nei commenti), che ci permetterà di percorrere le distanze ancora più velocemente. Di conseguenza staremo a vedere come Game Freak abbia calibrato il tutto, e se magari si sia fatta influenzare da qualche altro titolo di questo genere o abbia preferito fare i compiti in casa e magari trovare un nuovo modo per rendere l'esperienza divertente. Per i veterani come me che si aspettano anche che i livelli dei Pokémon varino in base al tipo di scelte fatte durante l'avventura, è un po' più complesso il discorso, d'altronde abbiamo visto come è andata la gestione dell'open map in Leggende Arceus, e se anche è vero che un po' dai propri errori Game Freak impara non si sa quanto questo spettro che aleggia sulla difficoltà sia stato limato nei titoli di nona generazione.

Noi cambiamo, forse

La cosa certa è che avremo a che fare con sfide diverse in ogni tipo di route che andremo a scegliere, passando da quella più classica che prevede lo sconfiggere i capi palestra fino a quella di "lore" che prevede di andare a cercare "Herba Mystica" insieme ad uno dei protagonisti della nostra prossima avventura. Si dia il caso che quest'ultima sia proprio quella che mi attrae di più, anche se sappiamo molto bene come venga tralasciato e trascinato lo storytelling in alcuni momenti da Game Freak.

Mi piacerebbe infine, concludere questo mio piccolo pensiero su quello che è ora il brand con più voglia di rimanere davvero sorpreso da quello che ci attende, ma lo sappiamo tutti che è davvero impossibile farlo per un brand come Pokémon, troppe volte ormai ci stiamo abituando ad una pochezza in quello che ci viene raccontato e accontentandoci di quel poco di buono che nella serie riesce a rimanere a galla. Intanto noi non possiamo fare altro che rimanere a guardare e magari appellandoci a quelle poche cose che ancora ci fanno sorridere di un brand come Pokémon, cercando però di non guardare sempre con nostalgia al passato, e non glorificare quello che c'è stato prima come se fosse per forza più bello di quello che abbiamo oggi.

Concluderei quindi ponendovi una domanda alla quale sicuramente avrete risposte diverse, anche in base al tipo di giocatore quale siete, o in che momento della vostra vita siete entrati in contatto per la prima volta con la serie. Qual è la cosa che vi lega di più a questi giochi? Perché proprio Pokémon e non un'altra serie? Sono sicuro che molti sapranno la risposta, altri invece ci dovranno pensare. Buona nona generazione, manca poco!