PS5, analista contro l'acquisizione di Bungie: "Sony non vuole rimanere indietro"

L'acquisto di Bungie da parte di Sony destinato ad arricchire la lineup di PS5 non ha trovato consenso, almeno per un famoso analista.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Secondo l'analista finanziario Michael Pachter, l'acquisizione di Bungie da parte di Sony è stata un vero e proprio colpo di testa. Il team di sviluppo, che dovrebbe aiutare il colosso nipponico nel lancio di alcuni giochi live service per PS5, è stato infatti pagato ben più del suo valore, almeno stando alle parole dell'analista di The Wedbush Securities dichiarate a Yahoo Finance.

Per Pachter l'acquisto di Bungie è servito solamente per mandare un messaggio a Microsoft. "Con questa acquisizione Sony ha semplicemente detto di non voler restare indietro ed ha comprato Bungie", le parole dell'analista in merito all'acquisizione. Ovviamente Pachter si riferisce alla strategia di Microsoft, che per espandere la popolarità dell'ecosistema Xbox ha avviato una serie di acquisizioni importanti oramai da qualche anno.

Nonostante il parere dell'analista finanziario, Pachter potrebbe aver ragione su un elemento molto discusso: il prezzo. Se è vero che Bungie servirà a PS5 per preparare al meglio i prossimi live service e i prossimi giochi incentrati sul multiplayer grazie al suo know how (come ammesso da Jim Ryan), è anche vero però che il colosso nipponico ha dovuto sborsare un assegno di 3,6 miliardi di Dollari, a fronte di appena 200 milioni di revenue che il team di sviluppo ha prodotto l'ultimo anno. "Electronic Arts ha comprato Respawn circa tre o quattro anni fa per 700 milioni con 400 sviluppatori. E quei ragazzi fanno 700 milioni di Dollari di revenue in un anno", le parole di Pachter.

Il punto di vista dell'analista finanziario si sposa ovviamente con il suo lavoro, volto ad analizzare cifre e numeri delle varie realtà impegnate nel mondo dei videogiochi. In realtà Sony ha già affermato di aver comprato il team come investimento sul futuro di PS5 e non solo, che sembra davvero ricco di nuovi progetti in campi mai esplorati in maniera così approfondita da parte del publisher, che in passato si è focalizzato più sul creare esperienze single player e mai multiplayer. Se davvero questo acquisto ripagherà sul lungo termine, lo sapremo solo nel corso dei prossimi anni. Per ora, attenendoci alle sole cifre, Pachter potrebbe non essere così in torto.

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