I selvaggi sono i nativi o i coloni?

Assassin's Creed III è il nuovo capitolo della saga di Ubisoft che vede contrapposti Assassini e Templari. Si passa dai precedenti capitoli ambientati in Medio Oriente, Firenze, Roma e Istanbul al Nuovo Mondo americano, con un nuovo protagonista.

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a cura di Tom's Hardware

I selvaggi sono i nativi o i coloni?

La scoperta dell'America e la fondazione di nuove colonie ha convinto i Templari di avere a disposizione nuovi territori nei quali estendere il loro potere. La Frontiera occidentale è, infatti, un luogo ancora selvaggio e incontaminato, dove le possibilità di ricchezza e libertà sono pari solo ai soprusi e alla violenza che serpeggia nelle colonie, schiacciate tra lotte intestine e l'oppressivo controllo della madrepatria.

Il Nord America è anche il luogo dove la Prima Civilizzazione ha celato i suoi segreti e dunque il nuovo campo di battaglia nel quale Assassini e Templari si scontreranno per il controllo di queste informazioni e il futuro dell'umanità.

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Come da tradizione per la serie Assassin's Creed, gli sceneggiatori hanno utilizzato personaggi ed eventi reali per fare da sfondo alle vicende narrate. Connor, questo il nome del nuovo protagonista, conoscerà quindi George Washington e Benjamin Franklin e parteciperà attivamente al Boston Tea Party o alle battaglie per l'indipendenza di quelli che sarebbero diventati, di lì a breve, gli Stati Uniti.

Ancora una volta, attraverso le tante note disponibili nell'Animus, gli sviluppatori hanno provato a usare la loro opera come veicolo di divulgazione, in questo caso di storia americana. Per esempio, attraverso un dialogo tra due fattori vi verrà detto che gli Irochesi non erano una tribù di nativi, ma una confederazione di popoli, così come la Rivoluzione Americana in realtà non è stata combattuta tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, ma semplicemente tra inglesi.

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Inoltre l'occasione viene sfruttata per mostrare le radici di alcuni problemi atavici della società statunitense, come il razzismo nei confronti delle persone di colore o la brutale campagna di conquista e sfruttamento delle popolazioni native. Gli sceneggiatori non si sono fatti problemi a criticare diverse scelte compiute durante questo periodo e a provare a dare una lettura più europea e meno patriottistica a questa vera e propria guerra civile. Senza considerare che spesso si sono divertiti a mischiare le carte in tavola, facendo apparire i confini tra bene e male, ovvero tra Templari e Assassini, sempre più labili e sfumati.

Il tono utilizzato per la narrazione è dunque piuttosto maturo e diverse saranno anche le scene dal forte impatto emotivo proposte durante la campagna. Ubisoft Montreal è riuscita oltretutto a mantenere il riserbo su alcuni colpi di scena, che ovviamente non riveleremo, che non mancheranno di sorprendere i giocatori.