Dark in tutti i sensi

Recensione di Dark Souls 3, il nuovo gioco di ruolo d'azione di From Software e capitolo conclusivo dell'omonima saga.

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a cura di Tom's Hardware

Dopo aver sviscerato il gameplay passiamo ad occuparci della trama, appena accennata come vuole la tradizione. Nel mondo fantasy medievale di Lothric i troni occupati dai Lord dei Tizzoni sono ormai vuoti. Orde di creature ripugnanti vagano nei regni, occupando castelli che cadono in rovina, foreste e antiche cattedrali. Tuttavia, un prescelto noto come Fiamma Sopita può trascendere la morte. Se costui dovesse riuscire a riportare i Lord dei Tizzoni sui loro troni, Lothric potrebbe scongiurare la sua discesa nel caos e l'imminente fine del mondo – ma quelli che una volta erano eroici Lord non saranno facili da convincere…

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La storia di Dark Souls 3 è vaga, minimalista e confusa, ed è bello così. La serie non è mai stata celebre per storie epiche e spiegate fino al minimo dettaglio. Il comparto narrativo si snoda organicamente, mentre passo dopo passo si mettono insieme i pezzi del puzzle, scoprendo la storia dei Lord dei Tizzoni, di Lothric e il nostro ruolo nella vicenda.

Si possono cogliere frammenti di storia ovunque, dagli sparuti dialoghi con gli altri personaggi alle descrizioni degli oggetti, passando persino dal design e dall'architettura dei livelli. Gli ambienti ora danno sfoggio di sé grazie a un comparto grafico notevolmente migliorato rispetto al passato, nonostante qualche incertezza nel framerate su console che fanno preferire indubbiamente i 60 FPS raggiungibili su PC e i migliori effetti grafici di quest'edizione.

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In Dark Souls 3 si nota tutta l'esperienza maturata da From Software con Bloodborne su PS4, ma non fatevi ingannare. Gli effetti grafici e le animazioni non sono il fulcro del gioco, o almeno non quanto la stupenda e cupa direzione artistica. Questo gioco vi trascinerà in una varietà di località affascinanti e inquietanti, fra paludi nebbiose, cattedrali cadenti, laghi infuocati, spettrali catacombe e cittadine in rovina.

Anche per questo lato del gioco vale lo stesso discorso del gameplay: il comparto visivo di Dark Souls 3 non è molto diverso da quello degli altri giochi della saga, ma ogni luogo è una vera e propria gioia per gli occhi, in grado di offrire scorci indimenticabili.

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A livello sonoro non troverete composizioni musicali al di là degli splendidi brani orchestrali che accompagneranno gli scontri con i boss. Il silenzio è parte integrante dell'esperienza, in Dark Souls 3 come nei precedenti titoli della saga. Al posto della musica il gioco coinvolge con effetti sonori di qualità e un doppiaggio in inglese convincente.

Il suono della spada che s'infrange contro le armature degli avversari, il sibilo di una freccia che vi passa a pochi centimetri dal volto e le esplosioni delle palle di fuoco contribuiscono a rendere "vive" le lande di Lothric, per non parlare degli orripilanti versi dei nemici in lontananza e del rumore dei passi che suggerisce l'imminente inizio di un combattimento.

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Anche le voci dei protagonisti del gioco sono ispirate e ogni dialogo riflette la follia che pervade il gioco, con doppi sensi, humour beffardo e un opprimente e perenne senso di disagio. Gli NPC non vi spiegheranno mai chiaramente chi sono e cosa vogliono realmente. In qualsiasi altro gioco questo dettaglio sarebbe un difetto, o quantomeno fuori luogo, ma in Dark Souls 3 tutto fila alla perfezione. Una "magia" che finora solamente il team di From Software è riuscito a replicare con successo, trasformando questo dettaglio in un vero e proprio marchio di fabbrica della saga.