Call of Honor: Modern Warfighter 2 Turbo Plus

Electronic Arts e Danger Close Games provano a combattere Call of Duty: Black Ops 2 sul suo stesso campo, cioè con battaglie multiplayer frenetiche, ma con una qualità grafica che strizza l'occhio a Battlefield 3. Scopriamo insieme se gli sviluppatori sono riusciti in quest'impresa.

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a cura di Tom's Hardware

Call of Honor: Modern Warfighter 2 Turbo Plus

L'ultimo episodio di Medal of Honor aveva già chiarito il cambio di direzione della serie, passata dalla Seconda Guerra Mondiale ai conflitti moderni. Più precisamente vestirete i panni delle forze speciali Tier 1.

In questa nuova crociata contro i terroristi impersonerete Preacher, il personaggio principale della campagna single player, e Stump, un cecchino che vestirà il ruolo di personaggio secondario dal background quasi inesistente.

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Il nostro obbiettivo è quello di ritrovare e arrestare il cattivone di turno, soprannominato "Cleric", leader dei terroristi e coinvolto in affari loschi, tra cui il traffico di PETN, uno degli esplosivi più potenti mai creati dall'uomo. Il briefing è abbastanza sbrigativo, ma dopotutto è soltanto l'ennesimo pretesto per entrare in azione, sbalzati ai quattro angoli del globo.

Una volta superati i filmati iniziali, di buona fattura, e gli indispensabili dialoghi ci si ritroverà nel mezzo dell'azione. Un breve tutorial permetterà d'imparare i comandi di base, più che sufficienti per sopravvivere dall'inizio alla fine dell'avventura. Le sensazioni iniziali sono pressoché identiche a quelle sperimentate con Battlefield 3, complice lo stesso motore del gioco, il Frostbite 2.

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Dopo pochi minuti sarete avvolti dai proiettili, che fischieranno in modo realistico, e dal suono convincente delle esplosioni. Grazie al motore grafico realizzato da DICE si potranno ammirare a più riprese diversi scorci molto ben realizzati e situazioni molto spettacolari. Peccato che questi siano i pochi punti positivi della campagna single player. Purtroppo si tratta del destino comune di tutti gli sparatutto che si concentrano maggiormente sulla modalità multigiocatore.

Le missioni proposte sono inevitabilmente lineari, ricche di script (alcuni particolarmente ostici da attivare) e di dialoghi, a volte patriottici e altre invece intrise del consueto "machismo" da uomini duri. Dall'altra parte troviamo i nemici, chiaramente in vantaggio numerico e ben armati, anche sa la loro intelligenza artificiale è semplicemente deplorevole. Gli scontri si risolvono in modo abbastanza semplice. Prendete la mira, possibilmente sulla testa, fate fuoco, aspettate che un altro nemico prenda il posto di quello caduto e ripetete il processo per avanzare. Quando invece non adotteranno delle coperture predefinite, si preoccuperanno solamente di sparare verso il giocatore. Geniale.

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Per compensare questi difetti i nemici prenderanno di mira il giocatore principale, ignorando i compagni di squadra, che fra l'altro non saranno molto intraprendenti. Fortunatamente tutto questo durerà circa cinque ore per un giocatore medio e non proporrà alcun momento in cui sarà necessario compiere scelte morali. La campagna è interrotta solamente da due missioni che ci obbligheranno a prendere il controllo di una vettura. Queste due sessioni, sviluppate da Criterion, sono molto curate ma nel contesto di uno sparatutto sembrano più uno spot pubblicitario a Need for Speed che un vero e proprio bonus in termini di gameplay.