Tutti in vacanza nel paradiso dei camper

Electronic Arts e Danger Close Games provano a combattere Call of Duty: Black Ops 2 sul suo stesso campo, cioè con battaglie multiplayer frenetiche, ma con una qualità grafica che strizza l'occhio a Battlefield 3. Scopriamo insieme se gli sviluppatori sono riusciti in quest'impresa.

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a cura di Tom's Hardware

Tutti in vacanza nel paradiso dei camper

Il menù offre solamente otto diverse mappe che ospitano alcune modalità di gioco, come il classico "controlla questo punto" al semplice deathmatch, passando per la distruzione di determinati obbiettivi nella modalità missione. Dopo aver setacciato tutto ciò che questo FPS ha da offrire la situazione è molto triste e conferma le brutte sensazioni emerse nell'analisi della modalità single player.

La più evidente è la qualità grafica del gioco, che peggiora nettamente nelle partite online, con texture piatte e un evidente aliasing. Tutto questo per giocare in mappe minuscole, strette e con un level design semplicemente senza alcuna regola. In questi livelli è di fatto impossibile usare alcune classi efficacemente, soprattutto i cecchini.

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Peggio ancora, il modo in cui sono disposti gli schermi incentivano a comportarsi da "camper" e l'altrettanto odiosa pratica del cosiddetto "spawn kill", vale a dire le uccisioni immediate nei punti dove si rigenerano i giocatori una volta passati a miglior vita.

Come se non bastasse gli sviluppatori di Danger Close hanno ben pensato di reintrodurre le famose kill streak, che permettono di innescare azioni offensive di grande impatto (missli guidati, droni di ricognizione, colpi di mortaio, ecc).

Provate a immaginare il caos provocato da tutte queste caratteristiche nelle anguste mappe di Medal of Honor: Warfighter e avrete una sintesi di quello che offre il multiplayer di questo sparatutto: un'amalgama mal riuscita che cerca di prendere il lato realistico di Battlefield abbinandolo alla frenesia di Call of Duty, senza riuscire a fare bene nessuna delle due cose.

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Il gioco tuttavia si sforza di proporre un sistema ben pensato che raggruppa i giocatori in un duo dinamico. Un aspetto che assume un'importanza minore quando si fa squadra con uno sconosciuto ma che si apprezza maggiormente quando il proprio partner sarà un amico col quale si potrà comunicare in modo affiatato.

Si potrà dunque collaborare per gestire i rifornimenti, l'assistenza sanitaria e anche per ricomparire a fianco del proprio compagno se rimarrà al coperto per un lasso di tempo sufficiente. Il duo inoltre non si potrà mai perdere di vista perché la posizione del proprio socio sarà sempre evidenziata sulla mappa. Una buona idea che avrebbe guadagnato ulteriori punti se fosse stata inserita in una modalità multiplayer molto più valida.

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Nelle righe precedenti vi abbiamo segnalato diversi difetti tecnici, e in questi ultimi paragrafi cercheremo di rinfrescarvi la memoria. La modalità single player offre ambienti ricchi di dettagli e curati, con sapienti giochi di luce e una moltitudine di effetti di classe. Peccato che tutto questo nella modalità multiplayer non sia minimamente presente, che volontariamente sceglie di proporre un rendering mediocre senza offrire null'altro sulla bilancia.

I filmati, al contrario, sono molto belli e quasi fotorealistici. Peccato che tutto sia grondante di un ostentato patriottismo degno di una vergognosa propaganda militare che non farà nient'altro che sottolineare come i soldati che impersoniamo siano meglio di noi.

Niente da dire invece sulla colonna sonora, con una qualità costante e in grado di accompagnare piacevolmente i giocatori sia nella campagna single player sia nelle incursioni online. Preparatevi tuttavia ad affrontare una buona quantità di bug di ogni tipo, come in alcuni casi dove non si riuscirà a ricomparire sulla mappa o in altri in cui il respawn vi farà morire direttamente con una lunga caduta nel vuoto.