Conclusioni

Samorost 3 è la terza installazione del gioco che ha originato Amanita Design, lo studio ceco che ci ha deliziati in passato con Machinarium e Botanicula.

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a cura di Martina Fargnoli

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Conclusioni

Amanita Design si riconferma una certezza del panorama indipendente, grazie alla sua capacità di confezionare titoli dallo stile inconfondibile. Samorost 3 si propone come un universo fatto di tante piccole scatole con cui interagire per soddisfare la propria curiosità e voglia di esplorazione. Setacciare ogni elemento, toccare ogni animale, visitare ogni anfratto al solo scopo di scoprirne le particolarità. Da questo punto di vista l'obiettivo è centrato.

Menzioni speciali vanno fatte al comparto sonoro e grafico. Tomáš DvoÅ™ák non sbaglia un colpo e regala una colonna sonora capace di infondere vita anche agli elementi più statici. Che siano ritmi incalzanti o pacifiche note di sottofondo, ogni cosa assume una dimensione sensoriale accentuata. I tratti surreali creano atmosfere incredibili: sembrano luoghi familiari, naturali e persino gli elementi che dovrebbero sembrare fuori posto sono integrati in modo coerente.

Se state cercando un'avventura classica, longeva basata principalmente su enigmi soddisfacenti e un grado di difficoltà che vi stuzzichi cerebralmente probabilmente correte il rischio di trovare Samorost 3 poco allettante. Di per sé i puzzle sono anche interessanti e offrono una buona varietà, ma se siete giocatori navigati risultano abbastanza semplici. Se invece avete apprezzato i titoli precedenti, l'acquisto è d'obbligo in quanto rappresenta un'evoluzione matura e più completa di quelle stesse iterazioni.