Ride 3 Recensione, il nuovo fascino delle due ruote

Abbiamo recensito il terzo capitolo della saga motociclistica simulativa di Milestone: Ride 3

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a cura di Matteo Lusso

Il 2018 è stato certamente un anno interessante per Milestone: il passaggio al moderno e versatile motore di gioco Unreal Engine 4 ha infatti permesso di dare nuova linfa alle produzioni della software house nostrana. Ride 3 è l'ultima iterazione degli apprezzati videogiochi di corse motociclistiche che, oltre a essere il quinto titolo sviluppato dai nostri connazionali nel solo 2018, segna un grande passo avanti per la qualità e quantità dei contenuti offerti.

Dopo l'adrenalinico Monster Energy Supercross, il meno convincente Gravel, l'ufficiale MotoGP 2018 e il fangoso MXGP Pro, è nuovamente il momento di tornare in sella e scoprire tutte le novità introdotte da Ride 3 che, attualmente, è il re indiscusso delle due ruote virtuali. Sia che amiate le motociclette in ogni forma o siate dei semplici giocatori alla ricerca di un nuovo titolo per la vostra libreria, pad alla mano, Ride 3 è in grado di offrire un buon livello di sfida e tanto divertimento facendo sua la formula "facile da imparare e difficile da padroneggiare".

Varietà e qualità

Abbiamo avuto modo di provare una copia digitale per PlayStation 4, dopo un download dalle dimensioni contenute. All'avvio siamo accolti da un menù intuitivo e ordinato che ci permette di accedere alle varie modalità dopo aver creato il nostro alter ego. L'aspetto fisico del pilota virtuale può essere scelto solo fra pochi modelli preimpostati ma ciò che conta è l'enorme personalizzazione del vestiario dello stesso. Abbiamo un gran numero di marche, modelli, stili e colori di abiti fra cui scegliere e ottenere attraverso la valuta del gioco. Per far sì che Ride 3 sia il più personale possibile, per il giocatore, oltre a decidere come apparire, è perfino possibile impostare il comportamento del pilota quando è in sella alla propria moto, come, ad esempio, la posizione delle gambe in curva.

Tutti questi dettagli sono apprezzabili ma ovviamente il fulcro del gioco - e quindi della recensione - restano le motociclette e, soprattutto, il livello della simulazione di guida. È bene precisare che durante la nostra prova abbiamo analizzato il titolo nei panni di giocatore e non di motociclista. In ogni caso, Ride 3 è riuscito nel compito di trasmettere sia la sensazione di velocità che quella di vulnerabilità, richiedendo una certa abilità nell'uso dello stick analogico per controllare il veicolo e di dosare con attenzione il freno e l'acceleratore. È abbastanza facile completare un giro ma cercare di ottenere il miglior tempo o competere con gli avversari alla massima difficoltà, richiede svariate ore di gioco.

Si può comunque fare affidamento sugli aiuti per facilitare la guida, grazie al controllo di trazione, l'ABS e l'anti-impennata. Tuttavia abbiamo preferito tenerli fin da subito disattivati, perché troppo invadenti: abbiamo infatti percepito una sorta di ritardo rispetto ai nostri input quando erano attivi. Inoltre, è sempre gratificante riuscire a entrare correttamente in curva o a evitare una rovinosa caduta con solo le nostre forze. Ciò che invece è davvero utile nelle prime fasi di gioco, sono i freni congiunti. Operare separatamente sul freno anteriore e posteriore non è un operazione semplice e richiede un po' di allenamento da parte del giocatore.

La fisica del gioco è infatti tale da risultare sufficientemente impegnativa, anche grazie ai vari comportamenti delle moto che sono suddivise in 7 categorie. Abbiamo a disposizione più di 230 modelli di 26 differenti produttori, seppur gran parte della lista è occupata dalle Ducati, Honda, Kawasaki, Triumph e Yamaha, andando a coprire più di cinquant'anni della storia del motociclismo. In Ride 3 si corre solo su asfalto ma le due ruote da strada, oltre a suddividersi fra sportive pure e naked, sono affiancate dalle supermotard e dalle classiche café racer. Il controllo di ognuna è abbastanza diverso e permette di provare differenti stili di guida, che può cambiare ulteriormente a seconda dell'assetto che scegliamo.

Ciò che accomuna il controllo di ogni veicolo sono però i movimenti relativamente realistici dello stesso. Una frenata troppo intesa può portare la moto a scodare a destra e a sinistra in maniera incontrollata, piegare troppo da un lato mentre rallentiamo può farci cadere a terra e basta davvero poco sbagliare traiettoria tanto da non riuscire a sterzare a causa del sottosterzo. Milestone ha fatto un grande lavoro nel ricreare il funzionamento delle sospensioni in base alle sollecitazioni della pista. Al contrario, gli impatti e l'IA hanno ancora bisogno di qualche rifinitura. Abbiamo infatti notato qualche compenetrazione poligonale fra il pilota e ciò che lo circonda, senza che ciò avesse alcun effetto; bisogna ammettere che è stato raro e ce ne siamo accorti grazie al rewind, che permette di tornare indietro nel tempo di qualche secondo. Ciò che invece ci ha lasciato più perplessi è la direzione presa dal corpo del nostro alter ego durante certe cadute. Specialmente ad alte velocità, l'impatto può portare a buffi voli ma, perlomeno, la maggior parte delle volte il corpo del motociclista si muove nel modo giusto, seppur senza alcuna animazione o "segno di vita" anche nel capitombolo più lento che dovrebbe ferire solo l'orgoglio.

Invece, non ci convincono proprio le interazioni fra moto e piloti. Abbiamo provato a lanciarci addosso agli avversari per vedere la reazione ma sembra di osservare delle biglie che rimbalzano fra loro, piuttosto che delle moto guidate da persone. Inoltre, durante la gara gli avversari si comportano tutti in modo abbastanza simile, correndo perlopiù in fila. Almeno, evitano di colpirci quando freniamo improvvisamente davanti a loro e, se non chiudiamo loro la traiettoria nelle curve, provano a superarci.

Questi sono sicuramente gli aspetti più negativi di Ride 3 ma non si può negare il miglioramento della serie rispetto al precedente capitolo. Tra l'altro, simulare corpo umano e motocicletta che, a differenza di un qualsiasi altro videogioco di guida con automobili, non sono un'unica entità ma si influenzano a vicenda, non è affatto facile. Nel complesso, Ride 3 raggiunge un ottimo compromesso fra realismo, accessibilità e sfida, apprezzabile da qualsiasi giocatore. A rendere ancora più valido il tutto, ci pensa la grande mole di contenuti offerti.

Un nuovo inizio

Con 30 circuiti in diverse parti del mondo, più le varianti degli stessi e la possibilità di giocare mentre piove o di notte, la ripetitività è facilmente scongiurata. Imola, Laguna Seca, il leggendario Nürburgring Nordschleife sono solo alcuni dei percorsi più famosi dove correre. Abbiamo adorato la difficoltà delle strade dell'isola di Man, dove si gareggia la Southern 100, o il circuito cittadino di Macao, con lunghi rettilinei interrotti da sezioni estremamente tortuose. La resa grafica è infatti davvero notevole, anche su PS4 standard. Le texture sono ben definite, seppur l'asfalto soprattutto appaia troppo uguale, e il bordo pista è ben decorato, dando così vita a scenari estremamente ricchi che, soprattutto di notte e con la pioggia, regalano un'ottima resa grazie alla qualità dei riflessi sulle superfici. Ci ha però lasciato un po' delusi l'intensità della luce dei fari, non in grado di illuminare il percorso e di proiettare ombre, generate solamente dall'illuminazione globale del sole, così come l'assenza dell'impatto delle gocce di pioggia sul terreno. Si tratta però di sottigliezze, non in grado di minare il buon livello tecnico di Ride 3, in grado di mantenere il framerate sempre fluido.

Nonostante qualche imperfezione Ride 3 è quindi un gioco divertente, che, nonostante una modalità Carriera piuttosto anonima e composta unicamente da una moltitudine eventi -in cui bisogna vincere per ottenere stelle così da sbloccare i successivi-, può tenere impegnati a lungo, anche solo per sbloccare e guidare ogni singola moto disponibile. Abbiamo inoltre la possibilità di migliorare le statistiche di ogni nostra due ruote migliorando le componenti meccaniche e ottenendo così migliori prestazioni, altrimenti possiamo spendere i nostri crediti per modificarne l'estetica. Abbiamo decine e decine di componenti di famose marche di elaborazione realmente esistenti per sostituire specchietti, leve, manopole, colori e livrea delle nostre moto. Si possono letteralmente perdere svariati minuti nella personalizzazione del veicolo, permettendoci tra l'altro di differenziarci con facilità dagli altri giocatori della modalità Multigiocatore online - che sfortunatamente non siamo riusciti a provare nel dettaglio a causa dell'assenza di altri piloti connessi.

Ride 3 sta al motociclismo, come Gran Turismo sta all'automobilismo. Con questa frase possiamo riassumere l'ultima fatica di Milestone, che alza ancora un po' l'asticella della qualità dei propri videogiochi. Naturalmente, l'assenza di una vera concorrenza ha aiutato la software house italiana a ritagliarsi una propria schiera di appassionati che siamo sicuri non rimarrà delusa da questo nuovo capitolo. Tuttavia, anche chi non ha mai provato Ride ma apprezza i videogiochi di guida troverà un buon prodotto in Ride 3, sia che decida di giocarci su PS4, Xbox One o PC. Ci sono ancora dei difetti e imperfezioni ma il passaggio all'Unreal Engine 4 è un grosso cambiamento che Milestone è riuscita sfruttare sapientemente.

Saltate in sella a centinaia di moto e percorrete splendidi circuiti, acquistando fin da ora la vostra copia di Ride 3 per PS4, Xbox One e PC.