SAO diventa realtà: ecco l'headset VR che vi uccide nella vita vera

L'inventore di Oculus Rift ha creato un visore VR che può effettivamente uccidere nella vita reale chiunque muoia in un videogioco.

Avatar di Gianluca Saitto

a cura di Gianluca Saitto

Con l'avvento della realtà virtuale siamo stati capaci di toccare con mano un nuovo modo di entrare in contatto coi videogiochi e le esperienze virtuali. Sebbene questi headset VR siano ormai sempre più popolari, c'è anche una folta parte di appassionati che preferisce di gran lunga continuare a fruire del medium videoludico nel modo più tradizionale possibile. Questo, però, non ferma le compagnie e le personalità dell'industria a dare vita a nuovi progetti sempre più ambiziosi.

Forse, però,  alle volte l'ambizione può spingere un creativo un po' oltre, ed è questo il caso che vede protagonisti Palmer Luckey, il papà dell'Oculus Rift, e il suo nuovo particolare casco VR. L'annuncio di questo nuovo hardware è arrivato in data 6 novembre; un giorno molto significativo per tutti gli amanti della serie anime Sword Art Online, e vede come protagonista indiscusso un nuovo casco per realtà virtuale che uccide i giocatori nella vita reale quando muoiono all'interno del videogioco che stanno giocando.

Stando a quanto viene dichiarato dallo stesso Palmer nel suo ultimo post, il visore killer appare come un Meta Quest Pro al quale sono stati collegati tre moduli con altrettante cariche esplosive situate poco sopra lo schermo, ad altezza cervello. Queste cariche esplodono nel momento in cui il visore capta una schermata rossa di game over, mandando l'utente che stava indossando il casco VR all'altro mondo in un modo che, lasciatecelo dire, fa impressione solo al pensiero.

Il tutto nasce dall'amore di Palmer verso l'opera Sword Art Online, ma per il momento il tutto non verrà commercializzato, e menomale. "Per ora è solo un pezzo d'arte da tenere in ufficio, un promemoria di quelle che sono le strade inesplorate nel mondo del game design. E per quanto ne so, è anche il primo esempio di un dispositivo VR che può effettivamente uccidere l'utente. Non sarà l'ultimo", con queste parole si chiude il post di Palmer.