Siete fan di Vampire: The Masquerade? Ora potete creare un videogioco "ufficiale"

Paradox Interactive ha appena liberalizzato la licenza di Vampire: The Masquerade, e ora tutti possono creare il loro videogioco "ufficiale".

Avatar di Alessandro Adinolfi

a cura di Alessandro Adinolfi

Se avete divorato qualsiasi cosa sia stata prodotta sotto il marchio di Vampire: The Masquerade, c'è una buona possibilità che abbiate delle idee per creare un videogioco sulla falsa riga di Bloodlines, Swansong e Bloodhunt. Bene: ora, grazie a Paradox Interactive, potete farlo. Già, perché nel corso della notte italiana, lo sviluppatore e publisher ha liberalizzato la licenza, permettendo a tutti di poter lavorare ad un'opera interattiva.

Chiamato ufficialmente Unbound, questo nuovo programma di publishing rende libera la licenza di Vampire: The Masquerade e permette a tutti gli sviluppatori di poter creare il loro gioco ambientato in uno dei franchise più iconici del World of Darkness. Unbound è solamente l'ennesima iniziativa di un'industria che guarda con sempre più interesse ai videogiochi indipendenti e nasce proprio dalla Vampire Jam, una game jam che chiedeva ai fan di realizzare il loro videogioco e che ha raccolto ben 80 titoli, sei dei quali sono stati proprio selezionati per dare il via a questo programma.

Come funziona nel dettaglio Unbound? Semplice: se avete un'idea a tema Vampire: The Masquerade (e siete in grado di realizzarla), non dovete far altro che mettervi al lavoro. Lasciate però da parte i sogni di gloria di una release su Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X, Steam, PlayStation 4 e PlayStation 5: i giochi del programma saranno solamente pubblicati su Itch.io e per quanto riguarda i guadagni avrete diritto al 67%. Non finisce qui: il vostro gioco non potrà avere il nome Vampire all'interno del titolo, dovrà essere ambientato nell'universo della quinta edizione e non potrà essere ambientato in un mondo sci-fi, fantasy o steampunk. Potrete però vendere i vostri asset (non quelli appartenenti al World of Darkness) e distribuire liberamente art book, soundtrack e altre risorse.

Se accettate questi paletti (decisamente ragionevoli, considerando il valore della licenza), allora vi auguriamo un buon lavoro. Se cercate ispirazione, la pagina Itch.io di Unbound potrà essere sicuramente un buon punto di inizio. Non sapete programmare? Potete tranquillamente recuperare qualche libro su Amazon su come avvicinarsi ai linguaggi di programmazione e i motori più utilizzati nell'industria, oppure rivolgervi a engine più user friendly, come RPG Maker, NESMaker (se cercate un tocco retrò) o GameSalad. Vi serve un team? I forum e le community sono pronti probabilmente ad accogliervi.

Unbound è solamente l'ultima iniziativa dedicata al mondo dei giochi indipendenti, ma che potrebbe paradossalmente essere anche la migliore che abbiamo mai visto. Oltre i concorsi, oltre i pitch alle grandi aziende: ora siete (e siamo) tutti liberi di creare qualcosa con una licenza decisamente affascinante. E chissà che il successo di Unbound non porterà altri editori a fare lo stesso. Già immaginiamo le potenzialità che emergerebbero dai videogiochi basati sulle licenze di Pathfinder, D&D, Magic o Yu-Gi-Oh.