STALKER 2: il sito ufficiale è stato bloccato in Russia

La Russia ha deciso di censurare il sito ufficiale di STALKER 2 e i motivi non vi sorprenderanno: ecco i dettagli.

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a cura di Alessandro Adinolfi

La guerra in Ucraina ha portato a diverse conseguenze nell'industria dei videogiochi. Uno degli studi di sviluppo più toccati dal conflitto è stato sicuramente GSC Game World, che ha sospeso i lavori su STALKER 2 (cambiandone anche il nome) e decidendo di interrompere pre-order e vendita effettiva nei territori della Federazione Russa. Ora, come ripotato dall'agenzia di stampa russa RIA Novosti, il sito ufficiale del gioco è stato oscurato in Russia.

I motivi dietro l'oscuramento? Mai dichiarati ufficialmente, ma è facile intuire il perché. Sul sito ufficiale del gioco è infatti spuntato un banner, che chiede il supporto per le Forze Armate dell'Ucraina, oltre che la Croce Rossa Ucraina. A causa della censura impartita dal governo russo, che impedisce a qualsiasi persona di parlare della guerra (e di utilizzarne la stessa parola), la Federazione Russa è stata obbligata alla censura della pagina web.

La censura russa nel corso degli ultimi due mesi ha colpito ancora più duramente, non solo la popolazione ma anche le realtà che operano nel campo dell'informazione. Numerosi media sono stati di fatto chiusi, mentre i giornalisti stranieri sono stati costretti, almeno nelle prime fasi, a lasciare il paese, poiché impossibilitati a lavorare. La censura ha anche colpito alcuni social network, tra cui Instagram e Facebook, inseriti in speciali liste che identificano alcune personalità e aziende come ostili al paese.

STALKER 2 è teoricamente previsto per dicembre 2022, ma al momento lo sviluppo del gioco è stato messo in pausa. Secondo alcuni report, GSC Game World avrebbe trasferito gran parte dello staff a Praga, per poter completare il titolo, ma a causa della legge che impedisce agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese non è chiaro quanti sviluppatori abbiano ripreso i lavori al gioco. Altre software house ucraine starebbero guardando alla Repubblica Ceca come approdo per poter continuare il loro lavoro.