Il settore videoludico mondiale continua a essere scosso da una nuova ondata di licenziamenti che questa volta colpisce Virtuos, lo studio di sviluppo che ha curato il recente remaster di The Elder Scrolls 4: Oblivion e che ha collaborato a progetti di alto profilo come l'aggiornamento di Cyberpunk 2077 e Metal Gear Solid Delta: Snake Eater. Secondo quanto riportato dal giornalista francese Gauthier Andres su BlueSky, la compagnia si appresta a ridurre il proprio organico del 7%, una percentuale che si traduce in 300 dipendenti che perderanno il lavoro. I tagli interesseranno uffici distribuiti tra Stati Uniti, Asia, Europa e tre filiali francesi, con la Cina che dovrebbe essere la prima a subire l'impatto di questa ristrutturazione.
Le radici economiche di una decisione controversa
Dietro questa drastica decisione sembrano esserci precise dinamiche economiche legate proprio al progetto Oblivion Remastered. Secondo le fonti di Andres, Virtuos avrebbe adottato una strategia di investimento eccessivo sulla qualità per questo titolo, accettando un contratto privo di royalty e quindi senza bonus legati al successo commerciale del gioco. Questa scelta si è rivelata un boomerang per l'azienda, che ha sottoposto i propri team a pressioni enormi per un prodotto destinato principalmente a fare da vetrina, ma dalla redditività economica discutibile.
La situazione finanziaria di Virtuos aveva già mostrato segnali di difficoltà lo scorso febbraio, quando l'azienda aveva congelato gli aumenti salariali e ridotto i bonus ai dipendenti. Questi provvedimenti avevano immediatamente sollevato interrogativi tra il personale riguardo a possibili licenziamenti futuri, timori che si sono ora materializzati in una realtà amara per centinaia di lavoratori.
La risposta dei dipendenti e l'incognita dell'intelligenza artificiale
Di fronte a questa situazione, i dipendenti della filiale di Lione non sono rimasti in silenzio. È scattato uno sciopero che mira a proteggere la capacità futura della sede e a contestare apertamente le decisioni aziendali sui licenziamenti. Questa protesta rappresenta un tentativo di salvaguardare non solo i posti di lavoro attuali, ma anche la sostenibilità a lungo termine dell'ufficio francese.
Parallelamente alle difficoltà economiche, emerge un altro elemento che potrebbe aver influenzato le decisioni di Virtuos: l'adozione crescente dell'intelligenza artificiale generativa. Le fonti interpellate da Andres rivelano come nell'arco di dodici mesi l'azienda sia passata da sporadiche presentazioni sull'AI a corsi di formazione obbligatori per tutti i dipendenti, suggerendo una strategia di lungo termine che potrebbe prevedere la sostituzione di parte della forza lavoro con strumenti automatizzati.
Un trend preoccupante per l'industria videoludica
Il caso Virtuos si inserisce in un contesto più ampio di crisi occupazionale che sta attraversando l'industria videoludica globale. Questo settore, che per anni aveva rappresentato un'isola felice in termini di crescita e occupazione, sta ora affrontando una fase di consolidamento brutale che vede aziende di ogni dimensione ricorrere a licenziamenti di massa per mantenere la competitività.
Solo poche settimane fa, Microsoft aveva annunciato un'altra tornata di licenziamenti che ha interessato oltre 9.000 dipendenti, portando alla cancellazione di progetti e alla chiusura di interi studi. Questo pattern di ristrutturazioni continue sta diventando una costante deprimente per migliaia di professionisti del settore, che si trovano a navigare in un mercato del lavoro sempre più instabile nonostante il successo commerciale di molti titoli.
La vicenda di Virtuos dimostra come anche gli studi specializzati in progetti di prestigio non siano immuni da queste dinamiche, soprattutto quando le strategie commerciali si rivelano poco lungimiranti. L'azienda, che aveva costruito la propria reputazione lavorando su franchise storici e titoli di grande richiamo, si trova ora a dover riconciliare le ambizioni creative con le dure realtà economiche di un mercato in rapida evoluzione.