Tennis World Tour 2 | Anteprima

Il grande tennis di Nacon sta per tornare a disposizione dei pad di tutti gli appassionati videoludici, con il nuovo Tennis World Tour 2, stavolta sviluppato da Big Ant Studios (software house creatrice di AO Tennis 2).

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Il grande tennis di Nacon sta per tornare a disposizione dei pad di tutti gli appassionati videoludici, con il nuovo Tennis World Tour 2, stavolta sviluppato da Big Ant Studios (software house creatrice di AO Tennis 2).

Tanti passi avanti

Ho avuto modo di provare la Beta di questo nuovo titolo, che cerca affannosamente di rimpiazzare l’unico vero mostro sacro da battere, ossia Top Spin 4. Il primo capitolo, complici alcuni errori davvero grossolani e una concorrenza certo non spietata, ma comunque migliore, è stato un insuccesso pressoché unanime di critica e pubblico. Dopo un intermezzo poco ispirato (l’edizione Roland Garros) e un cambio di testimone in sviluppo, questo secondo capitolo sembra arrivare con intenzioni nettamente migliori.

Premetto che la beta giocata mi ha dato modo di gustare a pieno il gameplay, ma di non poter provare la modalità carriera, oramai cuore pulsante di tutte queste produzioni sportive, soprattutto se non particolarmente votate alla scena competitiva. La prova, insomma, consisteva nella possibilità di giocare un match di esibizione, vincolato solo ad alcuni tennisti (Caroline Garcia e Garbine Muguruza per il circuito WTA e Stan Wawrinka e David Goffin) e completato dal nuovo sistema di “cards”.

Entrando nel vivo del test, il confronto con il primo capitolo è tutto a favore di questo seguito, con tantissime animazioni in più, movimenti molto più fluidi, interazioni più dinamiche e precise. Insomma, si capisce subito di avere tra le mani un videogioco di qualità migliore. Nonostante questo, però, le magagne continuano a farsi sentire. Se i giocatori in campo offrono un appeal realistico e appagante, purtroppo i comandi, anche se migliorati, continuano a far emergere sezioni legnose e inspiegabilmente zoppicanti. I cambi di direzione, lo sprint e più in generale la fase di inseguimento della pallina si prestano troppo a movimenti sgraziati o, ancora peggio, ad un pessimo feedback tra input e risultato.

Per quanto concerne il colpo vero e proprio, questo Tennis World Tour 2 cerca di spingere molto forte sul tempismo, consentendo sia una risposta “automatica”, ma basata sulla pressione perfettamente sincronizzata, sia una risposta “caricata”. Quest’ultima, chiaramente vincente in quanto a probabilità di punto, è anche molto difficile da padroneggiare, essendo sensibile alla posizione del tennista, al tempo di preparazione e alla direzione impressa dal giocatore. Gli indicatori in sovraimpressione seguono un approccio minimal (che ritengo funzionale all’impronta di massimo realismo del titolo), con la conseguenza che padroneggiare il proprio “swing” non è affatto immediato.

La beta infine mi ha permesso di provare il sistema di carte, implementato con la promessa di essere completamente privo di micro-transazioni. Le carte, ognuna delle quali capace di aumentare determinati parametri, anche ambientali, sopperiscono a quella mancanza strategica comune a molti titoli tennistici, dove lo scontro si riduce sostanzialmente a una battaglia di stats (qualora ce ne fossero) tra i due contendenti. Queste cards invece si innestano per aumentare il brio della sfida, tenendo conto che sono a disposizione anche dell’avversario. Nel complesso non ho disdegnato l’idea, ma potrò maturare un giudizio più completo solo dopo averle viste in azione nella versione definitiva.

Tirando le somme

In conclusione, Tennis World Tour 2 si mostra come un seguito nettamente migliore, sotto praticamente tutti i punti di vista. Un risultato buono, che dovrà però confermarsi con le modalità più delicate della Carriera e del Multiplayer. Inoltre, inutile negarlo, i problemi continuano ad esserci, soprattutto lato animazioni e feedback, complice probabilmente un punto di partenza davvero basso. Sicuramente il consiglio è di aspettare con speranza, fiduciosi che il lavoro svolto fin qui è concreto e tangibile.