I videogiochi tripla A su Mac non servono a niente

A quanto sembra, Apple sembra decisa a reintrodursi nel mondo dei videogiochi tripla A su Mac, ma serve davvero?

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

È indubbio che la presentazione di Apple di ieri sera abbia destato parecchia curiosità sui nuovi dispositivi Mac dotati di chip M2, che permetteranno sicuramente un passo in avanti importante per quanto concerne l'evoluzione tecnologica dei prodotti dell'azienda di Cupertino.

Ciò di cui voglio discutere oggi è però tutta la parte legata al gaming su cui Apple ha voluto spendere due parole, annunciando l'arrivo di nuovi titoli compatibili, quali No Man's Sky e Resident Evil Village. Inutile sottolineare quanto questo "annuncio" sia stato parecchio sorprendente, innanzitutto perché si è trattato della presentazione di due porting non certamente imponenti dal punto di vista comunicativo, e in secondo luogo perché arriveranno il prossimo anno a diversi anni dal rilascio rispetto al PC e console.

A oggi viene da chiedermi, ma ha senso che Apple investa denaro e tempo per cercare di portare alcuni (nemmeno tutti) titoli tripla A su PC? Oggettivamente ho molti dubbi in merito, sia considerando la mole di percentuale di giocatori che "giocano" su Mac sia per il tipo stesso di pubblico che ruota intorno ai sistemi con MacOS.

L'utenza Apple

Con i dati dell'ultimo "sondaggio" Steam, abbiamo appurato che solo il 2,20% dei giocatori sfrutta MacOS per giocare su Steam, una percentuale decisamente bassa se consideriamo che ben il 96% sfrutta sistemi Windows, e se l'intento di Apple è quello di cercare di cambiare questo trend dovrebbe fare certamente molto di più che lavorare su porting di titoli casuali.

Con l'arrivo di Apple Arcade, si è dimostrato che l'azienda di Cupertino ha comunque un suo apprezzamento per quanto concerne i videogiochi, semplicemente puntando su piccole produzioni e contenuti originali di qualità, senza dover necessariamente puntare su grandi produzioni tripla A. E forse questa potrebbe essere la vera strada di Apple, che avrebbe dinanzi a sé un mercato ampio e con margini di crescita piuttosto elevati.

Non fraintendetemi, Apple ha fatto davvero dei passi da giganti e se davvero le potenzialità di M2 e MetalFX sono queste, potrebbero riuscire a portare diversi altri titoli (con dei limiti, chiaramente) su Mac. Ma in tutto questo, vediamo più papabile la possibilità di migliorare i videogiochi già presenti (magari cercando di sistemare quelli non compatibili, se non tramite Rosetta) invece di svolgere un lavoro aggiuntivo per cercare di portare opere tripla A che quasi nessuno su Mac, onestamente, giocherebbe.

Per riuscire a entrare di prepotenza nel mondo dei videogiochi tripla A, Apple dovrebbe letteralmente stravolgere il mercato, inserendosi di prepotenza e portare almeno il 50% dei titoli del momento sulle proprie piattaforme, un obbiettivo difficilmente raggiungibile e soprattutto anche poco sensato vista la concorrenza spietata in ambito videoludico. Oltre a questo, si è già constatato che entrare senza un know how nel mercato videoludico è un rischio troppo grande, anche per una grande azienda come quella di Cupertino.

Quindi, va bene lavorare su porting di prodotti estremamente giocati (Fornite, Apex Legends, Starcraft, World of Warcraft…), molto meno se si comincia a lavorare su titoli già datati che difficilmente smuoverebbero l'utenza a videogiocare su Mac, ove il pubblico è maggiormente concentrato nel lavoro quotidiano, spostandosi di piattaforma qualora volesse effettivamente giocare a qualcosa di più impegnativo.

A portata di Tripla A

Apple è una delle aziende che guadagna maggiormente nel mercato dei videogiochi, l'ultimo dato parla di 15,3 miliardi di dollari nel 2021 e una crescita del 17,7% rispetto al 2020 (qua la fonte). Sono numeri incredibili se si considera quanto investano nel gaming in confronto ai grandi del settore come Nintendo, Sony, Tencent e Microsoft. Questi guadagni sono generati grazie ai titoli presenti sull'App Store, ma anche al buon lavoro svolto con Apple Arcade, che ho avuto modo di citarvi poco sopra. Con questi numeri, a quanto serve ad Apple investire nei prodotti tripla A? Vi rispondo io, a niente.

Ma questo non significa che su MacOS non si possano giocare effettivamente titoli tripla A. Sembra strano sottolinearlo, ma Apple ha il pieno supporto di Microsoft per accedere a Xbox Game Pass e a una libreria di giochi tripla A davvero molto ampia, usufruibile grazie al Cloud. Centinaia di giochi che non hanno bisogno certamente di essere installati o che debbano necessariamente sfruttare l'hardware della macchina e apertamente giocabili da chiunque abbia una connessione a internet.

A conti fatti, Apple ha già una sua lineup di giochi tripla A, il tutto senza farli girare nativamente sulle proprie piattaforme. Per questo ritengo che non serve realmente avere giochi tripla A compatibili a livello hardware, se non alcuni casi quali Civilization, The Sims o Football Manager, che da sempre hanno saputo trovare nel pubblico Apple una nicchia più che soddisfatta (non per altro sono i giochi perfetti per staccare dal lavoro e di certo non sono pesanti a livello tecnico).

Non so voi, ma io non penso che provare a lanciarsi ora nel mercato dei tripla A abbia senso oggi, Apple ha mancato quel treno tantissimi anni fa (basti pensare alla rinuncia dell'esclusiva di Halo nel 2000, l'anno prima del rilascio del gioco su Xbox). Ora ha delle macchine che sembrano davvero notevoli, ha tantissimi prodotti videoludici indipendenti che vanno alla grande su MacOS e soprattutto il pieno supporto a Xbox Game Pass con il cloud, oltre ad Apple Arcade. Di sicuro, non ha bisogno di questo per il futuro.