Xbox Game Pass tradisce le aspettative di Microsoft

Nonostante l'ottima ricezione da parte del pubblico, Xbox Game Pass sta faticando nel raggiungere determinati obiettivi.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nonostante Xbox Game Pass sia un servizio che porta introiti a Microsoft, il colosso di Redmond è decisamente distante dai target di abbonamenti previsti. A riportarlo è Axios, testata giornalistica statunitense, che svela come per il secondo anno consecutivo a Redmond non sia stato raggiunto l'obiettivo fissato dal CEO Satya Nadella per il precedente anno fiscale, terminato il 30 giugno 2022.

Come riportato da Axios, Microsoft aveva in mente di far crescere del 73% il suo servizio. Al 30 giugno 2022, però, Xbox Game Pass poteva contare solamente sul 28% di crescita. Una cifra di gran lunga inferiore ed è la seconda volta consecutiva che accade. Difficile capire cosa sia successo, ma possiamo provarlo a immaginare.

Pur essendo un servizio che ha portato una sorta di ventata d'aria fresca all'interno del panorama dei videogiochi ed elogiato da chiunque abbia mai sottoscritto un abbonamento, i problemi di crescita di Xbox Game Pass potrebbero essere legati alla mancanza di tripla A ed esclusive. Nel corso degli anni, Microsoft ha rinviato diversi progetti importanti, come per esempio Starfield e RedFall, che usciranno solamente nel 2023 invece che quest'anno. La mancanza di vere e proprie killer application starebbe dunque rendendo più difficile raggiungere gli obiettivi prefissati dalla casa di Redmond, che continua comunque ad aggiungere giochi decisamente importanti, ma che per la maggior parte sono disponibili anche su PS5 e PC.

Al momento è possibile abbonarsi a Xbox Game Pass sfruttando due tipi di abbonamenti: uno base, solo per console o PC, dal costo di 9,99 Euro al mese e uno "premium", chiamato Ultimate, che unisce una serie di servizi e permette l'accesso istantaneo ai cataloghi per PC e console al prezzo di 12,99 Euro. Il prezzo è sempre rimasto lo stesso, ma per il futuro Phil Spencer non ha escluso aumenti di prezzo, non solo per il servizio ma per tutto l'ecosistema dedicato al gaming e prodotto da Microsoft.