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Recensione - Anteprima della Sony A7, la prima e (per il momento) unica mirrorless full-frame disponibile. Con la sua "gemella" A7R, promette di rivoluzionare il mercato fotografico.a

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a cura di Tom's Hardware

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L'esperienza di scatto è ovviamente molto simile a quella ricavabile con la NEX 7, ma leggermente ritoccata e migliorata in direzione di un approccio fotografico più tradizionale.

Non facciamo mistero del fatto che, per quanto ci riguarda, il modo d'uso troppo "digitale" delle NEX, fatto di estrema programmabilità e di pulsanti che possono svolgere funzioni diverse in fasi diverse dello scatto (o quando sono impostati programmi diversi) sia il loro più grosso limite. Siamo d'altra parte consapevoli che molti utenti amano le NEX proprio per questo. La A7 potrebbe mettere tutti d'accordo. Innanzitutto, anche se potrà sembrare una sciocchezza, abbiamo molto apprezzato la presenza sui controlli "importanti" dell'indicazione della funzione di default - tutto rimane ampiamente programmabile, ma il corpo macchina assume una sua identità.

La doppia ghiera consente di lavorare comodamente anche in manuale. In automatismo una delle due ghiere può essere utilizzata, come di consueto, per la compensazione esposimetrica, ma la presenza di una ghiera meccanica dedicata rende anche possibile (e comodo) duplicare la funzione di comando delle due ghiere - in priorità di diaframmi, ad esempio, entrambe regoleranno l'apertura del diaframma.

La ghiera verticale posteriore può essere utilizzata anch'essa per la regolazione di un parametro a scelta, e l'impostazione di default (sensibilità ISO) è davvero perfetta per la rapidità d'esecuzione che consente. Un pulsante appena sotto alla ghiera posteriore funge da blocco esposimetrico o da messa a fuoco manuale temporanea, grazie a un selettore concentrico.

L'ottica utilizzata per il test: FE 28-70mm F3.5-5.6 OSS.

Il pulsante Fn, appena più in basso, richiama un efficacissimo menu di impostazione rapida che consente di accedere a una dozzina di parametri di scatto, ma non c'è quasi mai bisogno di utilizzarlo perché 3 pulsanti personalizzabili possono essere associati a qualsiasi funzione specifica e, se non dovesse bastare, ecco sulla ghiera di selezione dei programmi anche due posizioni "custom" in cui registrare l'intero set delle proprie impostazioni preferite. L'operatività, in definitiva, è molto buona.

Con il mirino EVF di questa A7, Sony ha proseguito la sua tradizione di eccellenza. Ampio e di risoluzione elevata, nitido in tutti i suoi punti, rappresenta sicuramente lo stato dell'arte oggi disponibile. La buona notizia, per i fotografi più tradizionalisti che preferiscono il mirino ottico (e noi, per inciso, siamo tra questi) è che anche la gamma dinamica sembra aver fatto un passo avanti, anche se su questo fronte la combinazione mirino ottico - occhio umano è ancora sensibilmente superiore.