Bitcoin: fonte di ricchezza o l'oro degli stolti?

Torniamo a occuparci di Bitcoin, con questo secondo articolo che espande e completa la prima parte pubblicata alcune settimane fa. Scopriamo come funziona il mining e se conviene, ma soprattutto cerchiamo di capire le implicazioni economiche e finanziarie.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'economia di Bitcoin: fonte di ricchezza o l'oro degli stolti?

Per capire se conviene minare Bitcoin, come abbiamo visto, bisogna fare bene i propri conti. Questo però riguarda solo l'attività del singolo individuo, mentre l'economia di Bitcoin è una cosa che riguarda migliaia di persone in tutto il mondo, forse centinaia di migliaia da quando è diventato una specie di moda.

Prima di affrontare l'ultima parte e occuparci di economia e finanza - non proprio il nostro pane quotidiano - bisogna ricordare una caratteristica importante di Bitcoin: il sistema è programmato per emettere al massimo 21 milioni di Bitcoin, dopodiché si fermerà. A quel punto l'economia di questa moneta continuerà a funzionare usando esclusivamente la valuta in circolazione. In ogni caso c'è un generoso margine di manovra, visto che ogni BTC si può dividere (un po' come gli euro in centesimi) e questo dovrebbe garantire una discreta longevità al sistema.

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In linea del tutto teorica questa scelta ci permette di affermare che Bitcoin tende intenzionalmente alla deflazione. Se sempre più persone lo usano, e dall'altra parte la fornitura di moneta tende a rallentare e spegnersi, il cambio Bitcoin/dollaro non può che salire.

È vero anche che il picco raggiunto alcuni mesi fa è stato senz'altro il risultato di una momentanea bolla speculativa, ma la crescita lenta e costante del valore di BTC è quasi assicurato. Certo, i governi del mondo potrebbe rendere illegale Bitcoin, di fatto bloccandone lo scambio con valute tradizionali. Ma ci sono quasi 200 paesi nel mondo, e sembra improbabile che tutti mettano Bitcoin fuorilegge.