Esposizione

La Fuji S100 si presenta come alternativa alle reflex, e può costare anche di più. A cosa si deve un prezzo così alto? Abbiamo provato questa macchina in diverse condizioni, mettendola a confronto con una concorrente, la reflex digitale Nikon D60.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Esposizione

Tra le modalità di scatto troviamo quelle tipiche delle reflex, ovvero Automatica (indicata sul selettore a ruota da una icona rossa e non verde), Programma, Priorità Diaframma, Priorità Velocità, Manuale). A queste, si aggiungono una serie di modalità Scena e la modalità FSB (film simulation bracketing) che permette di avere la stessa resa che si avrebbe utilizzando due famose pellicole professionali prodotte da Fuji, la Velvia e la Provia, e in più un terzo tipo di resa (Soft) dai colori più tenui e sfumati e con minore contrasto. L'utente può anche sfruttare due modalità personalizzabili, C1 e C2, in cui può impostare tutti i parametri di ripresa a proprio piacimento e memorizzarli.

Le informazioni visualizzate a schermo possono essere molto sintetiche, oppure molto complete, indicando la sensibilità ISO, la risoluzione e la qualità della foto, la modalità utilizzata (in questo caso Priorità Diaframma), etc.

Premendo il tasto ISO sul corpo macchina, possiamo modificare immediatamente la sensibilità.

Per mettere a fuoco basta premere il pulsante di scatto fino a metà corsa. Così facendo, vengono visualizzati automaticamente anche velocità e apertura del diaframma.

Le funzioni che offre questa bridge sono molte numerose. Tra queste spiccano la funzione FSB (Film Simulation Bracketing) e l'estensione della dinamica (Extended Dinamic Range).

Ecco un'altra schermata d'impostazioni regolabili relative alle foto.

L'esposizione può essere fatta o in modalità matrice a 256 punti, spot (ottimizzata per la parte centrale dell'immagine) e media ponderata al centro. Queste due ultime modalità sono leggermente diverse rispetto a quelle offerte solitamente dalle reflex, e su di esse Fuji resta un po' vaga. In ogni caso, la modalità di esposizione solitamente più utilizzata è quella a matrice. Naturalmente, l'esposizione può essere memorizzata (AE-L) e corretta manualmente (fino a ± 2 EV per incrementi progressi di ±1/3 EV).

La sensibilità va da un minimo di 100 ad un massimo di 3200 ISO a 11 Mpixels di risoluzione. Diminuendo la risoluzione a 6 Mpixels ci si può spingere fino a 6400 ISO, e scendendo ancora a 3 Mpixels si arriva all'impressionante valore di 10000 ISO. Una tale gamma di sensibilità lascia a bocca aperta, soprattutto se rapportata alle dimensioni del sensore, piuttosto ridotte. La sensibilità può essere regolata manualmente dall'utente o automaticamente dalla S100 (modalità ISO Auto), decidendo anche la sensibilità massima che la macchina può raggiungere (400, 800, 1600 ISO).

L'Extended Dinamic Range permette di estendere la gamma del 400% (+2 EV), ma i benefici dell'estensione della dinamica vengono parzialmente neutralizzati dal conseguente aumento della sensibilità, che viene aumentata di un fattore 4. Così, l'estensione della dinamica di 2 EV fa passare la sensibilità base da 100 a 400 ISO. La dinamica dei colori aumenta, ma il contemporaneo aumento della sensibilità ISO fa aumentare anche il rumore , in alcuni casi, l'immagine perde qualcosa in termini di definizione, al punto che una foto scattata senza Dinamic Range può risultare migliore. L'estensione della dinamica è quindi una funzione potenzialmente molto interessante, ma da usare con attenzione, valutando i pro e i contro da caso a caso.

Ecco alcuni scatti da noi realizzati per capire come si comporta nei fatti il Dinamic Range, con l'aumento di 2 EV dichiarato da Fuji, e i problemi relativi.

Clicca per ingrandire

Ecco una situazione che ci è sembrata adatta per capire cosa sa fare realmente il Dinamic Range: quest'immagine è caratterizzata da zone fortemente illuminate e altre molto più scure, e in cui i vetri del palazzo riflettono i raggi del sole. La foto è stata scattata con l'estensione della dinamica impostata sul 400%, e quindi con una sensibilità di 400 ISO.

Clicca per ingrandire

Senza estensione della dinamica, tre vetrate risultano completamente bianche.

La sovraesposizione ha fatto perdere tutti i dettagli.

Clicca per ingrandire

La stessa foto scattata con la Nikon D60 (senza attivare alcuna correzione o regolazione particolare) risulta migliore, anche se in alcuni punti l'immagine resta ugualmente sovraesposta.

Clicca per ingrandire

Attivando l'estensione della dinamica sulla S100 e regolandola sul valore massimo (400%), si recuperano un po' di dettagli sulle zone molto illuminate. La sensibilità è però passata a 400 ISO ed il rumore, visibile soprattutto sul blu del cielo, è molto superiore rispetto alle due foto scattate precedentemente.