Difficili da indossare

Gli intrauricolari sono l'ideale per ascoltare musica in tutta tranquillità, anche negli ambienti più rumorosi, ma i vari modelli che offre il mercato, identici sulla carta, in realtà sono molto diversi l'uno dall'altro. Come fare a scegliere tra prodotti che a prima vista sembrano molto simili?

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a cura di Tom's Hardware

Difficili da indossare

L'inserimento all'interno del canale auditivo deve essere perfetto, altrimenti la qualità sarà lontana da quella dichiarata, e la resa dei bassi sarà pessima. Bisogna quindi fare molta attenzione a quest'aspetto. I professionisti, per assicurarsi un isolamento perfetto, si fanno fare un calco dell'orecchio, da usare come modello per l'auricolare. Sarebbe impossibile ripetere quest'operazione su prodotti commerciali, quindi si preferisce utilizzare una serie di adattatori di dimensioni e forma diversa, realizzati in materiale plastico morbido, da fissare direttamente ai piccoli altoparlanti. Gli intrauricolari si possono dividere in due grandi categorie: i veri e propri "intra" che s'inseriscono in profondità nel canale uditivo, ed i "semi-intra", che penetrano meno in profondità. I primi, logicamente, offrono un isolamento acustico superiore, ma sono anche più difficile da indossare.

I semi-intra sono più facili da inserire e togliere, operazioni che si possono fare velocemente, mentre che con dei veri intra bisogna fare attenzione, perché ci si può far male. D'altra parte, con i semi-intra è più difficile ottenere un collocamento perfetto, in particolare per quei modelli che utilizzano dei tubi d'uscita di grande diametro. Con un diametro è superiore a 6 millimetri, inoltre, è doverosa una prova prima dell'acquisto, perché per alcuni sarà impossibile indossare l'auricolare.

Limiti prevedibili

L'isolamento acustico elevato e il loro piccolo ingombro rendono di questi auricolari ottimi sia per l'uso in casa sia per quello all'esterno. La qualità audio, però, non è delle migliori. Ad un primo esame la qualità sembrerebbe ottima, ma un ascolto attento rileva i limiti di questa tecnologia, oltre ad alcuni difetti legati a marca e modello.

Gli intrauricolari, di solito, non riescono a riprodurre correttamente la parte alta dello spettro, in particolare gli ultra-alti. Alcuni modelli generano un picco che maschera un po' il problema, ma la parte alta dello spettro è sacrificata, e quindi gli strumenti che generano suoni più acuti vengono riprodotti in maniera poco fedele. Il picco nella parte alta dello spettro (quasi sempre presente, anche se in misura diversa da modello a modello), può inoltre snaturare le parti vocali, e alla lunga può diventare fastidioso, soprattutto per l'orecchio esperto ed esigente.

In compenso, un buon paio d'intrauricolari riproduce fedelmente i medi, e permette di apprezzare al meglio le sfumature di strumenti e voci, in questa zona dello spettro. La risposta sui bassi, pezzo forte degli intrauricolari, si spinge fino alla parte inferiore dello spettro di frequenze, cosa che invece accade raramente su altri tipi di cuffie portatili. La resa dei bassi, in ogni caso, non è paragonabile a quella di cui sono capaci un buon paio di cuffie classiche, principalmente perché l'orecchio è tappato, con gli intrauricolari.