Introduzione
L'idea d'inserire un trasduttore all'interno dell'orecchio ha già decine d'anni, ma fino a poco tempo fa questo tipo di cuffie aveva una qualità piuttosto scarsa. I moderni intrauricolari, invece, si rifanno alla tecnologia che sta alla base delle protesi acustiche e degli strumenti professionali. Per una corretta resa dello spettro audio – e in particolare dei bassi – l'intra-auricolare si deve inserire alla perfezione all'interno del canale uditivo, come un tappo a tenuta stagna.
Gli intrauricolari tappano il canale uditivo, assicurando un isolamento acustico quasi perfetto nei confronti dell'ambiente esterno, e permettendo quindi di ascoltare musica anche nei luoghi più rumorosi. L'isolamento acustico però è doppio, infatti gli intrauricolari non disturbano chi vi sta accanto, come invece accade usando un paio di cuffie normali, che emettono un fastidioso fruscio, più o meno ritmato.
Il vantaggio dell'isolamento acustico può anche diventare uno svantaggio, o addirittura un pericolo per sé e per gli altri, perché, al di fuori delle mura domestiche, si rischia di non sentire alcun segnale sonoro: automobili, clacson, sirene, avvisi vocali, etc. Quest'aspetto non va trascurato, se si prevede di usare gli intrauricolari in auto, in bici, mentre si cammina, o in altre situazioni potenzialmente pericolose.