BlackBerry, l'annus horribilis

I fallimenti che hanno segnato l'anno tecnologico del 2013 scelti per voi dalla redazione di Tom's Hardware.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Troppo poco e troppo tardi. Poche settimane fa Blackberry ha ottenuto un contratto di fornitura con Peugeot-Citroen per 10.000 telefoni, ma difficilmente basterà a salvare l'azienda canadese che si chiamava Research in Motion. 

Le difficoltà non nascono certo nel 2013, ma è nell'anno appena trascorso che sono diventate palesi anche agli osservatori più distratti: prima la nuova versione del sistema operativo si è fatta attendere troppo a lungo, e quando è arrivata si è rivelata grossomodo uguale alla concorrenza - tranne per il fatto che mancavano (e mancano) tante applicazioni famose.

Lo Z10 e lo Z30 sono ottimi smartphone, ben costruiti e veloci. Ma non basta a competere con iPhone, Galaxy, Nexus e così via. Soprattutto perché il prezzo iniziale non era dei migliori, alla pari o al di sopra di alcune alternative oggi più ricercate.

BlackBerry inoltre ha insisto troppo tempo sulla strategia che l'aveva resa vincente in passato, quella di proporsi come telefono perfetto per le aziende e per la gestione della posta elettronica. Queste qualità ci sono ancora ma non valgono più quanto valevano una volta, e la dirigenza BlackBerry avrebbe dovuto capirlo prima. 

E infatti per tutto il 2013 si sono inseguite notizie che raccontavano pesanti perdite finanziarie e licenziamenti, poi sembrava che si stesse svendendo per 5 miliardi circa, ma dopo tutto è naufragato. Ora sembra che ci vogliano riprovare, ma non si sa bene come andrà. Auguri.