Mercato PC crollato e aziende deludenti

I fallimenti che hanno segnato l'anno tecnologico del 2013 scelti per voi dalla redazione di Tom's Hardware.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sarà colpa della crisi economica, sarà colpa dei tablet o magari delle console, o forse è una congiunzione di stelle maledette. Qualsiasi sia la ragione, il PC tradizionale non vende più come una volta, anzi non vende praticamente più e basta. I produttori (tranne Lenovo) sono in crisi nera e per molti il 2013 sembra solo il primo scalino di una discesa verso l'abisso: forse non è colpa di Asus, Acer, Toshiba e compagnia bella, ma di certo fare cataloghi un po' meno caotici e prodotti migliori potrebbe aiutare.

PC comunque significa anche hardware, e ci sono diversi marchi che hanno passato un 2013 poco felice, chi più chi meno. OCZ è il primo: per via di una gestione malata il noto marchio di componentistica e SSD ha avviato la procedura di bancarotta. Toshiba dovrebbe salvare i posti di lavoro mangiando l'azienda per 35 milioni di dollari, ma indubbiamente quanto successo ha fatto rumore nella seppur ristretta nicchia di appassionati di hardware.

E poi potremmo continuare citando Acer, anch'essa in forte crisi con tanto di doppio cambio di amministratore delegato in sole due settimane. E potremmo citare anche AMD, per due aspetti in particolare: la quasi totale assenza dal mercato mobile, malgrado i prodotti presentati, e il lancio rovinato della nuova serie di schede Radeon R9 290, che per via di un sistema di raffreddamento standard poco efficiente: ha portato molte persone giustamente interessate ai prodotti ad attendere le soluzioni dei partner. Anche in questo caso però la produzione ha fatto slittare annunci e disponibilità praticamente a gennaio. E poi c'è anche Nvidia, che con Tegra 4 non ha certo brillato. E dovremmo continuare, perché lo ribadiamo, di flop se ne contano a iosa.