Un bravo fotografo sa scegliere il momento migliore per scattare una foto, perlomeno se ha la possibilità di tornare nello stesso luogo in più momenti. Come sa sfruttare le condizioni atmosferiche ideali per trarre il massimo dal soggetto che sta immortalando.
A differenza di quanto si pensi, l'ora migliore è al mattino presto. Durante l'aurora la luce è pulita, limpida e fredda. La differenza fra le alte e le basse luci è contenuta e le ombre sostanzialmente assenti. Al sorgere del sole, la luce diventa più calda, con una preponderanza del rosso sulle tonalità del blu.
I raggi del sole sono più netti che al tramonto, da qui l'elevata definizione dei soggetti in luce diretta. La luce pulita, senza particolari dominanti cromatiche, che si diffonde sino a metà mattina è quella preferita dai fotografi per servizi di viaggi.
Le ore centrali del giorno non sono le più idonee per fotografie al sole, visto che vi è una grandissima differenza nell'esposizione fra le ombre e le alte luci ed il contrasto altissimo. Da evitare assolutamente per i ritratti, questa luce che genera ombre profonde può a volte essere sfruttata utilmente per i paesaggi, per esempio fotografia al mare o in montagna ricorrendo ad un filtro polarizzatore.
Per far fronte a tutte le condizioni di scatto in cui il contrasto elevato rappresenta un problema, il modo più semplice può essere quello di ridurre il parametro stesso, variare il rapporto luci/ombre, oppure utilizzare l'HDR, che però presenta alcuni limiti perché può essere utilizzato efficacemente solo su soggetti statici (dato che vengono effettuati tre scatti in rapida sequenza poi combinati assieme per produrre l'immagine finale), senza contare la difficoltà nella mappatura dei mezzitoni.
La soluzione proposta da Fujifilm si chiama DR, Dynamic Range, e permette di variare la gamma dinamica in funzione del contrasto. Valori più alti sono raccomandati per scene che includono sia la luce solare sia profonde zone d'ombra, ritratti scattati su sfondo molto luminoso e oggetti bianchi, tipo abiti da sposa ecc. I valori impostabili sono AUTO, 200% e 400%.
Nel pomeriggio, man mano che il sole si abbassa, ritorna una luce calda in grado di modellare i paesaggi, ideale anche per i controluce. Avendo l'accortezza di effettuare una misurazione esposimetrica spot, anche un ritratto in controluce col sole basso può fornire ottimi risultati, da preferire decisamente a quelli ripresi con la luce frontale in quanto vi è uniformità d'illuminazione sul volto:
Il tramonto è una delle condizioni d'illuminazione in assoluto più ricercate da tutti i fotografi, soprattutto nella fotografia paesaggistica:
Una leggera sovraesposizione conferisce una tonalità pastello, mentre una sottoesposizione definisce meglio il cerchio del sole e rende pienamente giustizia al colore ambrato del cielo potendo raggiungere anche effetti "drammatici".
Tuttavia, nei tramonti, anche con i sistemi esposimetrici più raffinati è sempre consigliabile effettuare il bracketing dell'esposizione: in genere un solo scatto non porta mai ai risultati voluti.
Al crepuscolo, dopo il calare del sole, la luminosità residua ha caratteristiche simili a quelle dell'alba, ma è più morbida e più ricca di colori. E' una condizione ottimale nei viaggi quando si desiderano sfruttare le condizioni spesso spettacolari della fotografia notturna avendo a disposizione la tavolozza dei colori offerta dal cielo, senz'altro molto più interessanti che non il buio della notte.