Rifornimenti di carburante e detriti spaziali

Il progetto FELDs degli studenti dell'Università di Padova è stato promosso dall'ESA e passerà alla prima fase di sperimentazione. Servirà per semplificare l'aggancio di veicoli nello Spazio.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Rifornimenti di carburante e detriti spaziali

FELDs è quindi un potenziale sistema innovativo per l'aggancio di componenti nello Spazio. Abbiamo usato finora l'esempio dell'attracco delle navicelle spaziali alla Stazione Spaziale Internazionale perché è il più immediato, in realtà Buonomo ci spiega che la stessa tecnologia può essere usata anche per rifornire i satelliti di carburante o per catturare detriti spaziali in orbita.

Non sono ancora state fatte simulazioni al riguardo, ma l'idea è agilmente applicabile anche a questi settori, con grandi benefici. Petrillo ci ricorda per esempio che i satelliti restano in orbita alla deriva quando finiscono il carburante, con la conseguente necessità di deorbitaggio e il rischio di scontrarsi con altri oggetti. Un concetto che ci aveva spiegato nel dettaglio Luca Rossettini di D-Orbit, e che gli appassionati cinefili avranno capito fino in fondo con Gravity.

FELDs potrà anche catturare detriti spaziali

"Poter fare rifornimento ai satelliti vorrebbe dire prolungarne la vita operativa ed evitare il moltiplicarsi delle missioni, con grandi risparmi dato che lanciare materiali in orbita comporta costi di molte migliaia di euro al chilo" ci spiega Chiariotti. Noi andiamo oltre e pensiamo all'applicazione del rifornimento spaziale anche come opportunità per le navicelle spaziali di fare missioni di lunga durata grazie ai rifornimenti in volo.

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Passando al caso dei detriti spaziali, un sistema di questo tipo potrebbe essere adattato anche per la loro cattura. La flessibilità del filo permetterebbe di realizzare il contatto con il detrito senza frantumarlo in pezzi più piccoli, rischio non trascurabile con altre tecniche di cattura. La flessibilità inoltre ha il vantaggio rispetto ai sistemi rigidi di comportare meno pericoli.

Una tecnologia di questo tipo infine potrebbe essere impiegata in missioni di cattura e deorbitaggio di asteroidi, sempre che le dimensioni della roccia da catturare siano adeguate al sistema implementato. Insomma questo progetto non è affatto banale e ha molte possibili applicazioni pratiche, almeno nello Spazio.