Calcoli sacrificabili
Il rendering dei film DreamWorks si fa tutto in una "render farm": da 8 a 10 rack per blocco, in tre luoghi diversi, in un'alternanza di blocchi caldi e freddi. All'esterno di ogni stanza server c'è un distributore di cuffie insonorizzate, per proteggere le orecchie dei tecnici DreamWorks.
Quasi tutti i server della farm sono di tipo "blade", che danno più densità, consumi minori, e un raffreddamento più efficace. I modelli più vecchi hanno 8 GB di RAM, mentre quelli nuovi sono quad-core con 16 GB, e usano drives SAS, invece dei "vecchi" SATA.
L'installazione DreamWorks conta su 1500 server Linux, nessuno dei quali connesso a un UPS. Sembra un'assurdità, ma ha un senso. Il concetto di base è quello di "calcolo sacrificabile", con i dati che passano da elaborazioni successive e continue. Quindi per i blade server basta una semplice protezione dagli sbalzi di tensione. Non serve salvare i dati degli hard disk, perché anche se alcuni dovessero danneggiarsi, le conseguenze sarebbero nulle: ogni dato mancante è facilmente recuperabile dagli altri computer nella linea, rendendo il backup inutile. DreamWorks sostituisce fino a 10 hard disk al mese.
Quando la produzione finisce, DreamWorks sposta il film in un secondo sistema, in una linea più vicina. Una volta finito l'ultimo rendering, i dati vengono spostati in una zona d'archiviazione, dove sono protetti da, almeno, un sistema RAID di livello 6 (con due dischi di parità). Per un'ulteriore sicurezza, si crea anche una copia remota del film. I contenuti per i trailer e le pubblicità sono su un'ulteriore linea esterna, che garantisce un facile accesso a tutti gli operatori.