Autofocus e obiettivi

Recensione - Test della Pentax K-5 II, seconda versione che ha cancellando il più grave difetto della capostipite: l'autofocus lento rispetto alla concorrenza. E per chi adora il dettaglio, c'è anche una versione senza filtro low-pass.

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a cura di Tom's Hardware

Autofocus e obiettivi

Abbiamo detto in apertura che la vera, grande differenza fra la K-5 e la K-5II è costituita dall'autofocus. Il nuovo sistema si chiama SAFOX X, e migliora ulteriormente le prestazioni del precedente IX+, adottato dalla K-5 e dalla K-30. Il SAFOX X mantiene la configurazione dei sensori, 11 in tutto, dei quali i 9 centrali sono di tipo a croce, quindi sensibili sia a linee orizzontali sia verticali.

Mantiene inoltre la sensibilità al colore, che migliora la risposta in condizioni sfavorevoli (per esempio obiettivi che producono purple fringing). Rispetto al precedente sistema, però, offre un campo operativo più ampio: ben 21 EV. Si parte, addirittura, da un valore di -3 EV, ovvero chiaro di luna. Si tratta del dato migliore fra fotocamere non professionali, al pari della Canon EOS 6D. SAFOX X è inoltre predisposto per sfruttare al meglio gli obiettivi più luminosi: i suoi sensori funzionano perfettamente con la tradizionale apertura di f/5,6, ma possono sfruttare il maggior flusso luminoso garantito dagli obiettivi f/2,8, migliorando ulteriormente precisione e velocità della messa a fuoco.

Peccato che i miglioramenti dell'autofocus a rilevazione di fase non siano stati estesi anche a quello a contrasto, usato per le riprese in Live View. Quest'ultimo infatti presenta ancora i difetti tipici - la lentezza, in particolare - di questa tecnologia.

Quello che si definisce uno esame approfondito del corpo macchina ...

Dal canto loro, le lenti sono, da sempre, croce e delizia dei pentaxiani. La K-5 II adotta la baionetta KAF2, ed è compatibile con praticamente tutte le lenti Pentax a baionetta K e successive varianti (KA, KAF, KAF2, KAF3). In particolare, le lenti precedenti alla baionetta KA, ovvero senza la posizione "A" sulla ghiera di selezione dei diaframmi, si usano solo in manuale o priorità dei diaframmi in stop-down.

Dalla KA in avanti non ci sono invece limitazioni, a parte per qualche obiettivo particolare. Inoltre, Pentax fornisce adattatori per montare anche le lenti a passo M42, cosa che apre la strada ad affascinanti esperimenti con centinaia di obiettivi vintage tedeschi e russi, e uno per le lenti della professionale medio formato 645D, costose ma di qualità elevatissima. Un parco lenti apparentemente sconfinato dunque.

Qual è il problema? Beh, è la gamma attuale che Pentax ha in catalogo, forte di "soli" 33 obiettivi, alcuni dei quali progettati diversi anni fa. A livello di focali, la gamma sembra coprire bene le varie esigenze, ma se si hanno esigenze specifiche, come la tropicalizzazione o il motore autofocus ultrasonico, la scelta comincia presto a restringersi.

Fortunatamente, le limitazioni maggiori sono nella gamma degli obiettivi economici, per intenderci la serie DA, e quindi il problema dovrebbe preoccupare più che altro gli acquirenti della K-30. Nel comparto delle lenti più costose, maggiormente frequentato dai proprietari di corpi top di gamma, la situazione è nettamente migliore, grazie alla serie DA* che è costituita da lenti di moderna progettazione, quasi tutte ultrasoniche e tropicalizzate. E non dimentichiamo gli obiettivi prodotti da terze parti, come Sigma e Tamron.