Test - Risoluzione

Recensione - Test della Pentax K-5 II, seconda versione che ha cancellando il più grave difetto della capostipite: l'autofocus lento rispetto alla concorrenza. E per chi adora il dettaglio, c'è anche una versione senza filtro low-pass.

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a cura di Tom's Hardware

Test - Risoluzione 

Quando abbiamo sottoposto la K-5 II ai consueti test di risoluzione, siamo rimasti inizialmente un po' perplessi dai risultati ottenuti. In particolare, la nitidezza era davvero bassa, intorno alle 1400 linee non corrette. Una rapida indagine ha mostrato che il colpevole era l'obiettivo in kit: il DA 18-55 WR era identico a quello montato sulla K-30 che avevamo appena provato, ma le sue prestazioni non erano ottimali. Cosa immediatamente confermata sostituendolo con l'esemplare fornito con la K-30: la definizione è subito salita intorno alle 1600 linee, 1800 in valore compensato. Valori accettabili per macchine di fascia media, ma non certo quelli che ci si aspetta da una top di gamma.

Ci sono almeno un paio di considerazioni da fare. La prima è che forse ci è capitato un esemplare sfortunato, forse il controllo qualità nella fabbrica di obiettivi Pentax in Vietnam è un po' aleatorio. Quello che è sicuro è che  gli obiettivi forniti oggi in kit con le Pentax non somigliano minimamente a quelli che l'azienda forniva solo pochi anni fa.

JPEG, ottica DA 18-55mm WR in kit con K-5 II.

Da RAW, ottica DA 18-55mm WR in kit con K-5 II - nessun miglioramento significativo.

JPEG, ottica DA 18-55mm in kit con K-30 - almeno 200 LW/PH di guadagno.

La seconda considerazione riguarda invece la K-5 IIs: ci è venuto spontaneo chiederci se questa definizione sotto la media non sia la vera ragione per cui Pentax ha lanciato contestualmente anche una versione della macchina priva di filtro ottico passa basso, in modo da ottenere la massima definizione anche a costo di incorrere in fenomeni di moiré.